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Gael García Bernal e quella (assurda) storia vera di Museo – Folle rapina a Città del Messico

Dal Messico a Acapulco, tra dilettanti e polizia: la storia vera dietro al film di Alonso Ruizpalacios

Una scena di Museo - Folle Rapina a Città del Messico.

MADRID – Era cominciato tutto a Berlino, se qualcuno lo ricorda: presentato due anni fa al festival, Museo – Folle rapina a Città del Messico vinse addirittura l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura, una grande sceneggiatura che però tutto era tranne che originale visto che il regista Alonso Ruizpalacios si era liberamente ispirato a una storia vera. Incredibile sì, ma pur sempre vera: quella del furto più assurdo della storia messicana (e non solo, diremmo noi) avvenuto nella notte di Natale del 1985 ai danni del Museo di Antropologia di Città del Messico. Nel colpo furono rubati oltre cento reperti di valore inestimabile in un colpo talmente perfetto che la polizia subito pensò a una banda di professionisti. Sbagliando.

Gael García Bernal in una scena di Museo – Folle rapina a Città del Messico.

Il film prende spunto da qui, dagli eterni studenti Juan Nuñez e Benjamín Wilson – nel film interpretati da Gael Garcia Bernal e Leonardo Ortizgris – che hanno quest’idea folle per risolvere la monotonia delle loro vite. Nella realtà, i due studenti si chiamavano Carlos Perches Treviño e Ramón Sardina García, ed erano esattamente due tipi come li vediamo dipinti nel film. Incoscienti al punto da capire cosa avevano fatto solo la mattina dopo, quando scopirirono che i media messicani raccontavano il loro colpo come un attacco al cuore del Messico (c’è anche una pagina Wikipedia). «Ero solo un bambino», ha ricordato il regista, Ruizpalacios «ma ricordo bene i miei genitori che parlavano con altri adulti del colpo e di quello che era successo. In Messico fu un evento assoluto».

Vero e falso: in bianco e nero i due veri rapinatori, a fianco i due attori di Museo.

La cosa più assurda della storia vera? Arriva dopo. Per oltre tre anni silenzio totale, non si seppe più nulla, i rapinatori sembravano spariti, svaniti, almeno fino a quando, il 10 giugno del 1989, fu arrestato Perches Treviño e ritrovato quasi tutto il bottino. Fine della storia? Più o meno. «Riuscirono a fare qualcosa di impossibile», riflettè Bernal (qui la nostra intervista a Cannes) al tempo dell’uscita della pellicola, «con la loro incoscienza fecero una cosa impossibile e in fondo il film racconta questo. Abbiamo poi mescolato elementi di finzione con la realtà, ma la storia è tutta lì». Ma che fine hanno fatto Perches e Sardina? Perches fu ucciso in prigione qualche anno dopo, mentre Ramón Sardina riuscì a scomparire nel nulla e ancora oggi non si sa dove sia. E già potrebbe essere la trama di un possibile sequel: Museo 2

  • Qui il trailer del film:

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