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Milano Spara. Cani Sciolti | Vallanzasca e la storia d’Italia nel fumetto Bonelli

L’opera di Gianfranco Manfredi e di Sergio Gerasi prosegue la collana del 2018 edita da Audace

Milano Spara. Cani Sciolti
Milano Spara. Cani Sciolti

ROMA – Non fatevi ingannare dal titolo. Il (bel) fumetto Milano Spara. Cani Scioli non c’entra quasi nulla con il poliziottesco di Umberto Lenzi, Milano Odia: La Polizia non Può Sparare. Perché, nonostante diverse assonanze – e il periodo temporale che è pressoché lo stesso, gli Anni Settanta – il volume edito da Audace, l’etichetta di Sergio Bonelli, che raccoglie progetti con una caratterizzazione narrativa e grafica dal taglio più adulto, prosegue il discorso editoriale iniziato nel 2018, quando arrivò in edicola, appunto, Cani Sciolti, nel quale si raccontava di un gruppo di studenti nella Milano del 1968. Rivoltosi ma senza bandiera, temperamenti diversi ma ideali forti, mentre alle loro spalle scorrevano vent’anni di storia italiana. Quella collana, di estrema qualità, fu però un mezzo flop, venendo interrotta al numero 14. Nel novembre scorso, però, è uscito il nuovo capitolo. Caldo, tempestoso e irresistibile.

Milano Spara
La cover e una tavola del fumeetto

A realizzare il volume, ancora Gianfranco Manfredi alla sceneggiatura, mentre i disegni sono realizzati da un altro grande nome del fumetto italiano, Sergio Gerasi, che per l’occasione firma anche la copertina. La storia di Milano Spara. Cani Sciolti? Ritroviamo Deb e Betty, nel 1976, alle prese con una tormentata storia d’amore. Prende piede lo strano mondo delle palestre di karate e, intanto, la malavita si insedia in Via Montenapoleone. La cocaina dilaga sulla metropoli e la mala milanese tiene a battesimo i suoi nuovi eroi criminali. E proprio in quell’anno, il 17 novembre 1976, Milano diventa teatro di un sanguinoso scontro tra le forze di polizia e la banda Vallanzasca presso l’esattoria civica di piazza Vetra a Milano.

Altre due tavole di Milano Spara. Cani Sciolti
Altre due tavole di Milano Spara. Cani Sciolti

Dunque, con il solito piglio pulp, schietto ed essenziale, Manfredi con Milano Spara. Cani Sciolti ci riporta a guardare – anzi, a leggere – una fetta di romanzo storico d’Italia, collocando la linea temporale nella bollente vigilia di quel 1977, quando il fotografo Paolo Pedrizzetti immortalò una delle immagini simbolo degli Anni di Piombo, in cui il terrorista e militante Giuseppe Memeo sparava alla polizia durante lo scontro di Via De Amicis a Milano. E allora, nel volume Audace/Bonelli, che fortunatamente continua il discorso interrotto nel 2018, ecco di riflesso odori, sensazioni e inflessioni di una Milano grigia e violenta, archetipo di quello che è stato l’immaginario narrativo e, purtroppo, di quella che è stata sanguinosa e scellerata violenza. Un’imperdibile lettura.

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