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Michael Collins | Liam Neeson, un eroe discusso e quella storia vera dietro il film

Neil Jordan, l’Irlanda e un film indimenticabile su un personaggio centrale. Ma chi fu veramente?

Michael Collins
Liam Neeson nel ruolo di Michael Collins (1890-1922).

ROMA – Un eroe romantico, generoso, saggio, astuto. Eppure fragile. Michael Collins è ancora oggi per gli irlandesi uno dei più puri simboli di libertà, protagonista indiscusso della lotta per l’indipendenza dall’Inghilterra. Un padre della patria amato, ma anche osteggiato e controverso. Il tributo che gli ha dedicato Neil Jordan – regista da sempre troppo sottovalutato, ricordate La moglie del soldato, e di recente di nuovo con Liam Neeson su Detective Marlowe – è uno dei migliori esempi di biografia cinematografica, capace di raccontare la storia di un uomo, interpretato magnificamente da Neeson (a proposito di Oscar: una sola nomination ricevuta in carriera per Schindler’s List), senza farne un santo, ma sottolineandone comunque la statura morale. Una grandezza spesso ignorata nelle pagine dei libri di scuola.

Michael Collins
Tris d’assi: Alan Rickman, Liam Neeson e Aidan Quinn

Vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel lontano 1996, rivisto oggi Michael Collins – lo trovate solo su Apple TV e Rakuten a noleggio – rimane ancora un biopic molto classico, che incarna alla perfezione lo spirito del suo protagonista, racchiuso in una battuta rivolta al suo amico Harry Boland (Aidan Quinn): «Odio gli inglesi perché hanno reso l’odio necessario…». Ecco, qui in queste parole si legge l’indole di un uomo che avrebbe fatto volentieri a meno della violenza, ma che non ha esitato a imbracciare le armi contro il grande nemico inglese. Imparando a sue spese (morirà nel 1922 a trentadue anni) cosa volesse dire far vincere la ragion di stato.

 

Ma chi era davvero Michael Collins? Nato nella contea di Cork nel 1890 da una ricca famiglia di proprietari terrieri, Collins iniziò a interessarsi alla politica in giovane età, quando grazie all’incontro con Sam Maguire sposò la causa dell’Irish Republican Brotherhood, la Fratellanza Repubblicana Irlandese, organizzazione segreta indipendentista, con base anche negli Stati Uniti. I feniani, così venivano chiamati gli appartenenti all’IRB, ebbero un ruolo chiave nella lotta per l’indipendenza dal Regno Unito, a partire dalla celebre rivolta di Pasqua a Dublino nel 1916, da cui inizia proprio il film di Neil Jordan. Di quel gruppo Michael Collins divenne in poco tempo guida carismatica.

Michael Collins
Il vero Michael Collins durante un comizio

Nel 1919, dopo l’esito negativo dell’Easter Rising, che comunque fu un primo importante segno di ribellione, i repubblicani elessero un parlamento e successivamente un esecutivo. Forti di questa struttura – illegittima agli occhi degli inglesi – iniziarono una vera e propria guerra contro il governo britannico. Michael Collins fu nominato ministro delle Finanze dall’allora presidente dell’Assemblea parlamentare, Éamon de Valera. Il suo compito era quello di raccogliere quanto più denaro possibile per la nascita della Repubblica irlandese.

Harry Boland e Michael Collins

Fu in quel periodo che Michael Collins vide aumentare la sua reputazione, in ambito politico e organizzativo. Creò uno squadra segreta che eliminò numerosi agenti britannici infiltrati sul territorio, raccolse e distribuì armi per l’IRA, l’Irish Republican Army. Divenne quindi un punto di riferimento ammirato ma anche molto invidiato. Da molti esponenti del Sinn Fèin, in primis, e dallo stesso De Valera, come il film di Jordan mostra.

Michael Collins
Michael Collins con l’uniforme dell’esercito irlandese

A guerra finita, infatti, con una strategia a metà strada tra diplomazia ed egocentrismo, De Valera si fece nominare Presidente della Repubblica. Una mossa fatta per ottenere la più alta carica dello Stato e giustificare così la sua assenza alle negoziazioni, al pari del Re d’Inghilterra. Lasciò quindi che a condurre le trattative post belliche fossero i delegati Arthur Griffith e Michael Collins. In quel modo De Valera si sarebbe sottratto all’onta di un esito negativo, con la possibilità di trionfo personale in caso di vittoria.

Michael Collins
Liam Neeson festeggia lo Stato Libero d’Irlanda

Nel 1921, anno conclusivo dell’Irish War of Independence, venne istituito lo Stato Libero d’Irlanda, un territorio ampio – ancora dominion britannico, ma con un proprio parlamento – che tuttavia escludeva sei delle nove contee dell’Ulster, nell’Irlanda del Nord, a maggioranza protestante. Il trattato anglo-irlandese portò ad una vittoria parziale, quindi, ma era molto di più di quanto si potesse sperare all’inizio. Questo non bastò a Michael Collins per evitare l’etichetta di traditore, che De Valera amplificò ulteriormente, schierandosi contro il documento.

Michael Collins
Amore e amicizia: Liam Neeson, Julia Roberts e Aidan Quinn

Nacque così un governo provvisorio guidato da Michael Collins, osteggiato da un governo repubblicano d’opposizione con a capo De Valera. Iniziò un sanguinoso conflitto civile, che trovò il suo apice nella morte di Collins, il 22 agosto 1922, per mano degli estremisti Repubblicani. Solo quattro mesi dopo avrebbe dovuto sposare Kitty Kiernan (nel film, Julia Roberts), conosciuta nel 1918 e “sottratta” a Boland. Il giudizio politico su di lui è per forza di cose parziale, ma di una cosa Neil Jordan era sicuro: «Collins non avrebbe mai fatto l’inutile guerra che si combattè poi dal 1969 tra i Provisional dell’Ira e il governo inglese». Perché pur riconoscendo l’importanza della guerra, era un uomo di pace.

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