MILANO – Chi segue da sempre il mondo delle colonne sonore la conosce già da anni, almeno da quando, nel 2016, firmò per Pablo Larraín la colonna sonora di Jackie, con Natalie Portman nel ruolo della vedova Kennedy stordita dal suo flusso dissonante. Lei è Micaela Rachel Levi in arte Mica Levi, compositrice inglese classe 1987, cresciuta a Watford, che in realtà al mondo delle soundtrack è arrivata per caso. Partita da una band pop-rock nel 2009, i Micachu and the Shapes, con cui nel 2012 ha pubblicato un album (Never, potete sentire qualcosa qui), alla musica per cinema è arrivata proprio grazie a Jonathan Glazer che, nel 2013, l’ha voluta per scrivere la colonna sonora del suo Under The Skin con Scarlett Johansson, film che venne presentato anche alla Mostra di Venezia e che – di fatto – le aprì l’universo delle soundtrack con molti premi (anche gli EFA) e la pubblicazione del disco negli Stati Uniti con la Milan Records.
- AUDIO | Qui un brano della colonna sonora di Under The Skin:
La seconda chiamata arrivò invece da Larraìn, come detto, con cui ritornò a Venezia con Jackie, colonna sonora (potete sentire un passaggio qui) che le fece anche guadagnare la prima (e finora unica) nomination agli Oscar, poi sconfitta da Justin Hurwitz e La La Land. Compositrice sui generis, capace di scrivere e comporre partiture in bilico tra contemporanea, classica e rumorismo, nel 2019 Levi ha anche firmato lo score di un altro grande film, Monos di Alejandro Landes, e un anno dopo di un altro titolo molto sottovalutato, Zola (ve ne avevamo parlato qui). Dopo essere stata chiamata anche da Steve McQueen per Mangrove, prima puntata del suo progetto televisivo, Glazer l’ha voluta nuovamente per provare a mettere in musica l’orrore della famiglia Höss. Il risultato? Potentissimo, come potete sentire qui nel brano che apre La zona d’interesse in cui Levi inserisce anche i rumori e i suoni del giardino della villetta, come il cinguettio degli uccellini.
- AUDIO | Il tema che apre il film:
Usando la voce umana come un lamento e mandandolo in loop, Mica Levi porta l’orrore dentro le orecchie dell’ascoltatore, evocando quello che non viene mai mostrato. La colonna sonora viene usata da Glazer in modo molto oculato, in alcuni momenti precisi e poi fatta esplodere sul finale quando lo spettatore rimane davanti ai titoli di coda de La Zona d’Interesse, con questo suono dissonante che gira continuamente attorno. Incredibilmente Levi questa volta non è stata candidata all’Oscar per la miglior colonna sonora, ma in cinquina, magari al posto di un veterano come John Williams (per lo score di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo), ci sarebbe dovuta essere lei…
- AUDIO | Qui potete ascoltare la chiusura de La Zona d’Interesse:
- SOUNDTRACK | Il mondo delle colonne sonore secondo Hot Corn
- OPINIONI | La Zona d’Interesse, la recensione
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