in

Marlon Joubert: «Paolo Sorrentino, la mano di Maradona e quella carriera inattesa»

È stata la mano di Dio, il terremoto, Napoli: intervista a una delle rivelazioni della Mostra

Marlon Joubert alla Mostra di Venezia per È stata la mano di Dio.

VENEZIA – E così, ad un certo punto, succede che tra proiezioni, incontri e appuntamenti vari, nel delirio frenetico della Mostra del Cinema scocchi un colpo di fulmine improvviso, una di quelle cose che nessuno aveva preventivato. Per noi di Hot Corn qui al Lido è stata senza dubbio l’apparizione di Marlon Joubert ne È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, una faccia da puro cinema, potenza espressiva al massimo con quel nome addosso che è già una benedizione (Marlon, mica scherzi), lui che nel film invece si chiama Marchino, è il fratello di Fabietto Schisa (Filippo Scotti, che merita presto un altro capitolo) .

Marlon Joubert con Filippo Scotti in È stata la mano di Dio. 

IO E SORRENTINO – «Da dove comincio? Tutto è iniziato dopo il primo lockdown, dopo la prima chiamata di video presentazione. In seguito ho fatto un provino dal vivo e lì con Paolo ci siamo trovati subito, c’è stata un’intesa molto semplice e efficace. Sembrava ci conoscessimo da tempo. Così, già dalla prima volta in cui avevo fatto il provino, Paolo mi disse che mi avrebbe telefonato per farmi sapere com’era andata. Sono stato poi contattato dalla produzione e, arrivato al secondo incontro, proprio Sorrentino mi ha detto che ero nel film. Un colpo. Paolo è stato molto generoso con me e con Filippo (Scotti, nda) e sul set le sue indicazioni sono state fondamentali».

Marlon Joubert con Paolo Sorrentino e il cast alla Mostra.

LA MIA VENEZIA – «Com’è stato portare il film alla Mostra? Un’emozione molto forte, senza dubbio, vederlo in sala in mezzo alla gente, in quel momento, è stata un’esperienza indimenticabile. Ecco, in quel preciso istante ho forse realizzato per la prima volta cosa avevamo fatto. E poi alla fine della proiezione mi sono trovato davanti Jessica Chastain che mi ha riempito di complimenti, è stata molto carina, mi ha detto delle cose davvero bellissime».

A Venezia con Jessica Chastain in un post su IG.

LA STRADA – «Da dove vengo? Da un percorso strano, che parte da un Istituto di Ragioneria a cui ero destinato se le cose non fossero poi cambiate. Ero convinto che il mio destino fosse quello, era segnato, poi, quando ero a L’Aquila a studiare Scienze Motorie ci fu il terremoto: era il 1° dicembre del 2009. Lì ho capito che dovevo cambiare e seguire la strada in cui credevo. Anche se era una scommessa. Quel momento mi ha fatto cambiare prospettiva sulla vita e mi sono lanciato nella recitazione. Così mi sono trasferito a Roma e, dopo aver seguito dei corsi in un istituto privato e alla Scuola Volonté, ho iniziato a lavorare su Romulus…».

Joubert con Andrea Arcangeli in Romulus.

IL MITO – «Non so se ho davvero un mito. Non mi lascio suggestionare facilmente, spesso rimango colpito da tante cose, dalle più belle a quelle discutibili. Sono uno spettatore ingenuo, non ho coscienza da cinefilo. Al momento i miei punti di riferimento sono Al Pacino, Robert De Niro e Tom Hardy sul fronte internazionale, mentre in Italia dico Elio Germano e Luca Marinelli…».

Diego, Diego, Diego.

IL NOME DI MARADONA – «No, non ricordo sia mai stato nemmeno nominato Maradona sul set di È stata la mano di Dio. I giorni sul set erano molto fitti, eravamo impegnati e concentrati in quello che stavamo facendo. Diego però lo conosco attraverso YouTube, spesso la sera al computer mi metto a vedere qualche suo miracolo calcistico. Il Napoli ha unito molto me, Filippo e Paolo: ci trovavamo la domenica a vedere la partita. Spalletti? Non voglio sbilanciarmi: quando ci aspettavamo grandi cose, vedi Ancelotti o Benitez, è sempre finita male, quando invece non avevamo aspettative, penso a Mazzarri o Sarri, ecco la gioia. Vedremo…».

Lascia un Commento

VIDEO | Lorenza Indovina: «Io, tra Cosa sarà, Olivia Colman e il ricordo di Un amore…»

isolation

Isolation | Cinque corti d’autore per raccontare la pandemia e il lockdown in Europa