in

Ma Rainey’s Black Bottom, Viola Davis e l’ultimo assolo di Chadwick Boseman

George C. Wolfe e Danzel Washington adattano per Netflix l’opera teatrale di August Wilson

ma rainey's black bottom

ROMA – Dopo Barriere nel 2016 Danzel Washington torna ad adattare per il cinema – questa volta solo in veste di produttore – un’opera teatrale del Premio Pulitzer August Wilson, Ma Rainey’s Black Bottom. Una pièce del 1984 contenuta nel secondo capitolo del Ciclo di Pittsburgh, raccolta di dieci opere teatrali dedicate alle vite degli afroamericani per ogni decennio del XX secolo. L’unica ad essere ambientata a Chicago, in un caldo e umido pomeriggio del 1927, e dedicata a Ma Rainey, la madre del Blues con in volto intriso di trucco e brillante di sudore di Viola Davis. Un dramma incentrato sullo sfruttamento dei musicisti afroamericani e sull’appropriazione culturale che riecheggia nel nostro presente.

Viola Davis è Ma Rainey in Ma Rainey’s Black Bottom

Il film, diretto da George C. Wolfe e disponibile su Netflix, è ambientato quasi esclusivamente in interni (ricostruiti nelle scenografie di Mark Ricker e illuminati dalla luce dorata di Tobias A. Schliessler). Più precisamente quelli di una sala d’incisione del Southside di Chicago in cui Ma e la sua band – Levee (Chadwick Boseman), Toledo (Glynn Turman), Cutler (Colman Domingo) e Slow Drag (Michael Potts) – sono attesi da Irvin (Jeremy Shamos), manager della cantante, e dal discografico Sturdyvant (Jonny Coyne) per incidere un disco. Fortemente debitore della sua origine teatrale, Ma Rainey’s Black Bottom ha una natura verbosa fatta di dialoghi fittissimi che lasciano spazio a numeri musicali del repertorio di Ma a cui si affianca la partitura jazz di Branford Marsalis.

Ma Rainey's Black Bottom
Chadwick Boseman è Leeve

Il testo di August Wilson è condensato nella sceneggiatura di Ruben Santiago-Hudson in poco più di novanta minuti in cui si alternano battute, scontri, esibizioni, confessioni e ricordi di una vita passata a combattere contro il razzismo e la prevaricazione dell’uomo bianco. Un ensemble di attori formidabili su cui svettano la Ma di Viola Davis, orgogliosa leonessa decisa a mantenere il controllo sebbene consapevole dello sfruttamento della sua voce da un’industria gestita da bianchi, e il Leeve di Chadwick Boseman. Sfrontato, arrogante, disperato, ambizioso, elettrico. L’ultimo assolo di un attore che avrebbe meritato molto più tempo davanti a sé e che ci regala un’interpretazione ricca di sfumature con due momenti – il doloroso ricordo d’infanzia e il confronto con Dio – di un’intensità toccante.

Ma Rainey's Black Bottom
Un’immagine di Ma Rainey’s Black Bottom

Sono Ma e Leeve i poli contrastanti, i pesi su cui si muove l’equilibrio del film. Intenzionata a non cedere neppure un centimetro delle luci del palcoscenico lei, desideroso di brillare di luce propria lui. Tra le loro figure Ma Rainey’s Black Bottom inserisce una riflessione sulla libertà individuale e la lotta degli afroamericani per guadagnarsi il loro posto in un’America fondata sulla disuguaglianza (esemplare la sequenza finale, ennesima usurpazione di una culture a favore di un’altra). Lo fa inserendo riferimenti alla Grande Migrazione verso il Nord e adattando un testo della metà degli anni Ottanta ma ambientato negli anni Venti ai giorni nostri. Un testo potente e rabbioso. Senza tempo.

Qui potete vedere il trailer di Ma Rainey’s Black Bottom:

Lascia un Commento

When You're Strange, documentario sui The Doors

When You’re Strange | Perché recuperare in streaming il documentario sui Doors

Cinema, gaming, tecnologia | Universitybox.com e un mondo da scoprire