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Lorene Scafaria: «Le Ragazze di Wall Street? Una lotta al potere maschile»

Jennifer Lopez, New York e una storia (vera) di amicizia: la regista racconta Hustlers

Jennifer Lopez e Lorena Scafaria sul set de Le Ragazze di Wall Street

LOS ANGELS «È una storia che dovevo raccontare» ammette Lorene Scafaria, regista di Le Ragazze di Wall Street, business is business, con protagoniste Constance Wu (Destiny) e Jennifer Lopez (Ramona). Hot Corn incontra la regista al Four Season di Beverly Hills: 41 anni, corporatura minuta, tailleur scuro e una parlantina tanto sostenuta quanto pacata. Basato su una storia vera, rivelata da un articolo di Jessica Pressler per il New York Magazine, Le Ragazze di Wall Street mostra un gruppo di stripper che dopo la crisi economica del 2008 decide di drogare e derubare i ricchi clienti di Wall Street. La Scafaria è l’occhio femminile che osserva tutto con empatia più che giudizio, lasciando il pubblico con molteplici punti interrogativi, in primis su cosa sia il famigerato sogno americano e su come uomo e donna si relazionino al potere. «Quello delle stripper è un mondo che ci è familiare eppure non lo abbiamo mai visto da una certa prospettiva» prosegue la regista di Un’inguaribile ottimista e Cercasi amore per la fine del mondo. «Ma è anche una storia sull’incredibile amicizia tra due donne».

Le Hustlers di Lorene Scafaria

PROSPETTIVE «Nel mio film sono le donne ad avere il controllo. Certo, ci sono momenti in cui una stripper si sente più vulnerabile di altri, ci sono giorni no e clienti no come in ogni altro lavoro ma la mia responsabilità era di raccontare la storia di queste donne che provano a sbarcare il lunario per sopravvivere. Volevo che la telecamera fosse l’estensione dello storytelling, volevo raccontare le vicende dalla prospettiva delle ragazze, seguirle dal camerino al palco, immaginandoci di vivere nei loro panni. Ovvio che l’oggettificazione fa parte del loro lavoro e della loro vita ma non volevo che la telecamera le sfruttasse, a meno che fossero loro a volerlo. In questo senso, sono i personaggi del film ad avere controllo delle riprese».

Dietro le quinte di Hustlers

JACK THE STRIPPER «Per alcune scene nel club abbiamo usato anche 300 comparse di cui 50 stripper e per quanto volessimo che risultasse un posto elettrico e credibile, volevamo assicurarci che tutti sul set si sentissero a proprio agio, uomini e donne. Nel cast c’erano anche vere stripper, come Jacqueline Frances, che ha una certa fama online come “Jack the stripper” (un gioco di parole con Jack the Ripper, NdR); lei è fantastica ed è anche una comica in stand-up show. Ci ha aiutati come consulente sull’autenticità di quel mondo, utilissima per rispondere a domande come: Cos’è considerato cattivo comportamento in un uno strip club? Però abbiamo detto alle ragazze di fare l’opposto di quello che in genere accade in quei posti: volevamo fossero loro a scegliere gli uomini con cui danzare».

Constance Wu e Lorene Scafaria

PRESENTE E PASSATO «Anche se è una storia accaduta di recente, ho trattato la pellicola come una sorta di film d’epoca perché dal 2008, con la crisi economica, il business delle stripper è cambiato radicalmente, di certo a New York, giardino di Wall Street. Quando ho condotto le mie ricerche andando negli strip club, mi son resa conto che a quel punto molti degli impiegati avevano cambiato lavoro, incluse le pole dancer, che sono diventate madri, bariste o manager. Il valore di una banconota da 20 dollari era cambiato: cosa si era disposti a fare per quella cifra era cambiato. Tutto era diverso, la clientela e le ragazze. Ho voluto accertarmi che il film rispecchiasse questi cambiamenti».

J-Lo sul set del film

JLO BRAND «Non appena letto lo script, il nome di Jennifer Lopez è saltato dalla pagina: non poteva che essere lei Ramona. Anzi, mi piace pensare che l’icona di Ramona fosse proprio JLO. Ero emozionata di vederla all’opera, anche se per un ruolo di supporto perché dopotutto è un film su Ramona raccontato dal punto di vista di Destiny. Credo che il ruolo le sia calzato a pennello, anche se non si era mai cimentata in nulla di simile. Sono una grande fan della sua recitazione, ormai è diventata una superstar in ogni aspetto del suo brand e la gente dimentica il suo talento come attrice. Le seguo da sempre, mi sono piaciute tutte le sue commedie romantiche».

LOTTA AL POTERE «C’è una battaglia di potere tra uomini e donne, una lotta per il controllo, almeno all’interno di una cultura eteronoma. Quando osservo il sistema di valori di un uomo e di una donna, mi rendo conto che gli uomini sono giudicati per il loro successo e denaro mentre le donne per la loro bellezza, i loro corpi, sensualità e abilità di madre. Io, che vorrei essere valutata per qualcosa di più di questo, mi trovo in difficoltà a lavorare dentro un tale sistema di valori sfalsati. E lo dico senza giudicare una donna che desidera essere bella o un uomo che vuole essere ricco, ma credo che quell’idea di mascolinità sia tossica e pericolosa, e in qualche modo penetri in ogni problema che affrontiamo oggi. Ad esempio sarebbe interessante capire in che modo incida sulle politiche di “gun control” e quelle sull’aborto. Per questo ho voluto girare un film esplosivo sul tema del potere. Ma senza predicare».

Qui una scena in originale del film:

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