ROMA – «È interessante perché ci sono altri franchise e le persone li adorano. Ma tutti noi abbiamo un amore innato per i dinosauri. E mi domando se non sia nel nostro DNA. Erano qui prima di noi e vogliamo capire cosa sia successo. C’è stata un’estinzione e ora ci ritroviamo in un momento cruciale simile. Abbiamo tempo fino al 2050 per raggiungere lo zero netto delle emissioni di gas serra generate dall’uomo e non abbiamo tempo da perdere. È un momento molto entusiasmante per “utilizzare” questo film, lavorare insieme e non essere noi i prossimi dinosauri…». Incontriamo Laura Dern in un elegante albergo al centro di Londra, a pochi metri da Trafalgar Square, per parlare di Jurassic World – Il Dominio, capitolo conclusivo della trilogia diretto da Colin Trevorrow in sala dal 2 giugno con Universal Pictures, in cui l’attrice torna a vestire i panni della paleobotanica Ellie Sattler a trent’anni di distanza da quel primo film diretto da Steven Spielberg e in cui ritrova al suo fianco il paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e il matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum). L’occasione per parlare dell’attualità del racconto, della meraviglia dei dinosauri sul set ma anche della modernità del personaggio. Ieri come oggi.
- LONG FORM | Jurassic Park, Spielberg e il sogno di un’intera generazione
La video intervista a Laura Dern è a cura di Manuela Santacatterina:
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