LONDRA – Di ritorni, in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker (che vi raccontiamo qui, nella nostra recensione senza spoiler), ce ne sono tanti, davvero tanti (per fortuna). Ma uno colpisce particolarmente e affatto a caso, e non solo i fan: quello di Lando Calrissian. Lo avevamo visto per l’ultima volta ne Il Ritorno dello Jedi (senza contare l’apparizione young in Solo: A Star Wars Story interpretato da Donald Glover), era stato citato addirittura dai protagonisti di Stranger Things (Lucas inizialmente chiama Eleven proprio Lando) e lo ritroviamo oggi nell’ultimo capitolo della saga. Ad interpretarlo? Ma naturalmente lui, sempre lui, solo lui: il mitico Billy Dee Williams che mancava al cinema addirittura dal 2010, dal più o meno dispensabile film indie Barry Munday.
Un ritorno, quello di Lando, funzionale alla storia portata avanti da J.J. Abrams, capace questa volta (a differenza de Il Risveglio della Forza) di spingere però anche i tasti emozionali giusti. E, per il finale della saga più importante del cinema, c’era assoluto bisogno di far risalire a bordo del Millennium Falcon i volti (o gli spiriti…) dei personaggi più amati creati da George Lucas. E Lando Calrissian, quel contrabbandiere ribelle, in qualche modo diventa il cuore del film, quasi suo malgrado, quasi senza volerlo.
Pochi momenti, si dirà. Vero, eppure perfetti, armoniosi, vissuti insieme ai nuovi eroi e in ricordo dei vecchi tempi, come quando al fianco di Chewbacca Lando si mette al timone del Falcon in una delle sequenze più spettacolari e sentite del film. E poi, il grande stile di Billy Dee Williams che, a ottantadue anni, riesce ad indossare i panni interstellari di Lando senza fare una piega. E sul red carpet della première è stato a dir poco il migliore in fatto di stile. Bentornato Lando, ci sei mancato.
Qui l’intervista a Billy Dee Williams:
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