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La nave sepolta | Ralph Fiennes, Carey Mulligan e la sublime forza della lentezza

Sutton Hoo, la storia vera, una scoperta archeologica e un grande film. Ecco perché vederlo

la nave sepolta
La scoperta che cambiò l'Inghilterra. Il banner de La nave sepolta

MILANO – Un tumulo di terra, un cuore spezzato e malato e poi, lassù, lontano, nel cielo, gli aerei dell’aviazione di cui si sente solo il rombo. Inizia così La nave sepolta (ma l’eloquente titolo originale era molto meglio: The Dig), il film targato Netflix diretto dal regista australiano Simon Stone con un cast eccellente, capitanato da Carey Mulligan e Ralph Fiennes con a fianco Lily James e Johnny Flynn. Prima ancora che un film, The Dig però è una storia vera: Stone, con la sceneggiatura di una veterana come Moira Buffini (inglese figlia di italiani), ricrea nel film un pezzo di storia, una scoperta archeologica che, sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale, cambiò per sempre l’Inghilterra.

la nave sepolta
Carey Mulligan e Ralph Fiennes sono i protagonisti de La nave sepolta

È il 1939 e l’archeologo Basil Brown (Ralph Fiennes, sempre perfetto) viene chiamato a Sutton Hoo da una ricca ereditiera, Edith Pretty (Carey Mulligan, altar fuoriclasse), per scavare nei tumuli di terra sulla sua proprietà, convinta che al di sotto vi sia qualcosa che vale la pena riportare alla luce. Brown inizia così a scavare e, poco a poco, ecco che vede comparire la sagoma di una nave. Il museo locale e il British Museum subito accorrono e, chiamata una squadra di archeologi per completare i lavori, in pochi mesi dalla terra emergono tesori di ogni tipo: monete, spade, vasi, ornamenti, effigi.

Gli scavi in una scena de La nave sepolta

Nonostante le pretese dei musei di portare il tesoro in esposizione, Edith, ancora addolorata per la scomparsa del marito e affetta da una grave condizione cardiaca, si rifiuta. D’altronde non è il momento per una mostra del genere: l’Inghilterra ha ben altro a cui pensare e lo stesso British Museum sta per essere trasformato in un deposito di munizioni. A questo punto vi domanderete: sì, ma com’è La nave sepolta? Un film lento e pieno di grazia e se ci si avvicina con la speranza di un film d’azione, o anche solo di un film movimentato, si rimarrà delusi. Ma la sua forza è proprio qui. Ci si ritrova in un viaggio narrativo nel tempo, dove non c’è fretta e dove un passato affascinante e ricco di mistero collide con un futuro mai come in quel momento incerto.

Lily James è l’archeologa Peggy Preston ne La nave sepolta

Nella primavera del 1940, con l’annuncio alla radio di Churchill, l’Inghilterra si preparava ad entrare nel conflitto mondiale, e lo scavo di Sutton Hoo venne celato agli occhi del mondo. Il tesoro che era stato scoperto venne tenuto nascosto per tutta la durata della guerra in una stazione della metropolitana e solo anni più tardi avrebbe fatto la sua comparsa, cambiando così quello che si credeva aver risolto sulla storia dell’Inghilterra. Gli oggetti scoperti, infatti, risalivano al Medioevo e appartenevano agli anglosassoni, un periodo e una civiltà fino ad allora considerati bui e senza cultura e che invece, adesso, si presentavano sotto un’altra luce: arte, manifattura, moneta corrente.

Una foto d’epoca degli scavi di Sutton Hoo nel 1939

Simon Stone – che già aveva diretto l’inedito The Daughter – riesce a realizzare un film sull’archeologia e sull’amore per la riscoperta del passato, lo fa con raffinatezza e con uno sguardo di meraviglia rivolto a quel piccolo pezzo di campagna inglese. E così, non vi servirà molto per apprezzare La nave sepolta, bastano un tè, una coperta calda e lasciarsi cullare per due ore da talento e professionalità, che rendono la scoperta un racconto dai ritmi degni di una fiaba. E scovare un pezzo di storia non è mai stato così piacevole.

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Qui potete vedere il trailer de La nave sepolta:

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