in

Tra X Factor e la Normandia: la magia de La Famiglia Bélier e l’obbligo di un sogno

Prima di Coda – I Segni del Cuore, c’era il film di Eric Lartigau, tra sogno e realtà

La folle e bellissima famiglia protagonista de La famiglia Bélier.

ROMA – Le nevrosi tenere, umoristiche e deliziose di una famiglia (a)normale. Perché, è un dato di fatto, i francesi, in fatto di commedie e ritratti personali, hanno pochi rivali. E La famiglia Bélier, diretto da Eric Lartigau – ovvero il gioiellino filmico dietro al vincitore dell’Oscar 2022 al Miglior film, CODA – I Segni del Cuore di Sian Heder, non manca il bersaglio, contrapponendo, in chiave dolce e commovente, l’attrito tra una figlia col dono del canto e di due genitori non udenti. La storia, scritta dallo stesso Lartigau, assieme a Thomas Bidegain, Victoria Bedos e Stanislas Carré de Malberg, ruota attorno a Paula Bélier, una sedicenne come tante, non fosse che la sua famiglia, agricoltori della Normandia in una splendida fattoria, è appunto, sorda.

la famiglia belier
La Famiglia Bélier al completo.

Paula è, per loro, il tramite diretto con i suoni, le parole, il mondo, aiutandoli nel lavoro non appena torna da scuola. Ma, proprio tra i banchi della classe, casualmente, scopre di avere una dote speciale: una voce incredibile. Spinta dal bizzarro professore di musica, si iscrive al prestigioso corso di Radio France, a Parigi. Ma l’allontanamento dalla famiglia prevede un doloroso quanto combattuto distacco. La famiglia Bélier, campione d’incassi in Francia nel 2014, con un ottimo risultato anche in Italia (sfiorò i 3 milioni di euro) esplora i sogni e le scelte di un’adolescente come tante, che lotta, giorno dopo giorno, contro la vita beffarda che tramuta la gioia massima in ansiose scelte da dover compiere.

la famiglia belier
Louane Emera è Paula Bélier.

Tra una risata e un sorriso che scaldano, nell’archetipo di commedia da poltrona, il film sottolinea quanto la generazione di Paula sia quella che più di tutte deve lottare contro il senso di colpa verso il distacco dal nucleo famigliare. Una pressione ancor più grande se, la famiglia in questione, è di quelle teneramente e luminosamente disfunzionali. Però, nel profondo, sulla strada verso quel sogno, la sceneggiatura della commedia di Lartigau, fa leva sull’obbligo, della suddetta generazione, di trovare una propria casella da occupare. Perché, sottolinea il film, di tempo, oggi, non ce n’è più.

la famiglia belier
L’abbraccio.

Candidato a sei César 2015, portando a casa il premio per la Miglior Promessa Femminile, ne La Famiglia Bélier, la disfunzione del caso, è gestita dalla famiglia – ottimi gli interpreti: dalle garanzie François Damiens (sempre meraviglioso) e Karin Viard, fino alla protagonista, Louane Emera, qui al suo esordio, dopo essere stata pescata da The Voice – rigirando la difficoltà nella forza più grande di tutte, sbracciano senza buonismi per posizionarsi dove tutte le famiglie devono stare. Con le loro imperfezioni, con le porte che sbattono e le discussioni in cucina. Ma, soprattutto, con gli abbracci e quei silenzi ad urlare che tutto, alla fine, andrà bene.

  • OPINIONI | CODA – I segni del cuore, la recensione
  • VIDEO | Qui potete vedere il trailer di La Famiglia Bélier:

Lascia un Commento

Michela Giraud e Rita Abela in un momento della nostra intervista per parlare di Flaminia, al cinema dall'11 aprile con Vision Distribution

VIDEO | Michela Giraud, Rita Abela e l’esperienza di Flaminia

Bérénice Bejo in una scena di Under Paris di Xavier Gens, disponibile su Netflix dal 5 giugno

VIDEO | Bérénice Bejo, quello squalo gigante e il trailer di Under Paris