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Aurel: «Il mio Josep, l’animazione e quella visione necessaria. Tra memoria e futuro…»

La retirada, il fumetto, il futuro, l’importanza del ricordo: l’autore francese racconta il suo film

Una scena di Josep, film d'animazione di Aurel.

MILANO – Segnatevi questa: uno dei titoli dell’anno è un film d’animazione. No, questa volta fortunatamente niente Pixar o DreamWorks, perché questa volta si torna in Europa, per la precisione in Francia, con un capolavoro destinato a rimanere negli anni e che in Italia sarà in sala il 30 e 31 agosto e 1 settembre grazie a Lumière: Josep, diretto da Aurélien Froment in arte Aurel. Il fumettista francese debutta nel cinema affiancato dallo sceneggiatore di Robert Guédiguian, ovvero Jean-Louis Milesi, con cui in Josep mescola la storia vera di Josep BartolÍ con uno script che riflette su memoria e futuro. Il risultato? Un’opera che già si colloca tra i grandi titoli d’animazione degli ultimi vent’anni, a metà via tra Persepolis e Valzer con Bashir. Ecco la nostra intervista a Aurel.

Aurélien Froment in arte Aurel, regista di Josep.

LA RETIRADA – «Da dove partiamo? Allora: ho scoperto l’opera di Josep Bartoli una decina di anni fa, casualmente, grazie al libro che scrisse assieme al nipote: La retirada, in cui lui e il nipote Georges raccontavano la storia della loro famiglia, la fuga dalla Spagna e dal Franchismo nel 1939, dopo tre anni di guerra, con l’internamento di centinaia di persone in Francia. La storia era accompagnata dai disegni dello stesso Josep e, fin dalla prima pagina del libro, sono rimasto folgorato dalla vicenda e dal modo in cui era raccontata. Così ci sono entrato dentro e ho scoperto che quei disegni erano stati fatti proprio da Josep durante l’esilio verso la Francia…».

Un frame di Josep.

LA MEMORIA – «Ho chiesto a Jean-Louis Milesi, lo sceneggiatore, di provare a scrivere una storia partendo dall’eredità della memoria, dal modo in cui si tramanda di generazione in generazione. Ed ecco che – proprio all’inizio – in Josep vedete che la storia di Josep interessa più al nipote che alla figlia, che dice anche di voler buttar via il disegno che vediamo sulle pareti di casa. Non ha tempo per ascoltare il padre. Non ha nemmeno voglia di ascoltarlo. Così Josep trova nel nipote, un nipote con cui in realtà non ha nemmeno un grande rapporto, la persona giusta per raccontare questa storia. E per tramandare la sua memoria».

Josep
Le due generazioni a confronto.

LA MUSICA – «Ho affidato la colonna sonora di Josep alla cantante spagnola Sílvia Pérez Cruz dopo averle chiesto un brano preso da un suo disco, Granada, da mettere nel film. Poi, dopo averla incontrata un paio di volte e averle spiegato cosa volevo fare, ho capito che era la persona giusta per seguire tutta la colonna sonora. Le ho anche affidato il doppiaggio di due personaggi femminili, tra cui quello di Maria, la fidanzata di Josep. Sono un grande fan di Sílvia (la colonna sonora ha vinto anche il premio Lumières, nda) e grazie a lei ho anche superato una delle più grandi frustrazioni che ha un fumettista: i disegni non hanno suono, sono sempre silenziosi…».

Josep
Una scena del concerto per gli internati in Josep.

L’ANIMAZIONE – «Persepolis prima, nel 2007, e Valzer con Bashir poi, nel 2008, hanno aperto una nuova frontiera per il cinema d’animazione, perché hanno cominciato a raccontare storie prese dalla vita reale. Persepolis divenne cinema d’animazione perché Marjane Satrapi veniva dal fumetto, non poteva essere altrimenti, mentre nel caso di Ari Folman la scelta fu diversa perché lui in realtà non era un disegnatore. Credo di essere un miscuglio dei due: ho cominciato con l’animazione perché quello che faccio nella vita è disegnare, ma mentre Josep si andava formando ho capito che c’erano altre ragioni per cui questa storia andava raccontata con l’animazione. Il disegno è stato il primo e l’ultimo passo, ma in realtà il film riflette anche su cosa significhi disegnare per chi lo fa».

Josep
Il nipote davanti alla memoria.

IL FUTURO – «Il mio prossimo passo? Il cinema è un nuovo mezzo da utilizzare che ho scoperto proprio grazie a Josep. Il prossimo ottobre pubblicherò un nuovo graphic novel qui in Francia, una sorta di documentario a fumetti sulle scimmie, e nel frattempo continuo a lavorare per magazine e giornali. Il cinema però mi ha aperto un nuovo mondo, è un nuovo terreno per raccontare storie in maniera differente e pensare a nuovi progetti. Vi posso anticipare che io e Jean-Louis Milesi stiamo già pensando a una nuovo storia che diventerà un film su musica e fumetto…».

Qui una clip esclusiva del film:

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