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Johnny Depp: «L’opportunità di Cry Baby, Jack Sparrow e la sfida di Puffins»

L’attore, ospite di Alice nella Città, è stato protagonista di una Masterclass in cui ha ripercorso la sua carriera

Johnny Depp
Johnny Depp

ROMA – Cappello, giacca e pantaloni di pelle, occhiali dalla montatura nera e anelli. Johnny Depp è arrivato a Roma e l’ha mandata in tilt. Dalle ore di attesa sul red carpet di Puffins, la serie animata a cui presta la voce presentata ad Alice nella Città, alla folla di fan che l’hanno atteso – ripagati da foto, autografi e abbracci – all’Auditorium Conciliazione dove l’attore è stato protagonista di una Masterclass in cui ha ripercorso alcune tappe della sua carriera. «Non sarebbe da sciocchi non amare il proprio pubblico?» ha esordito Depp in una sala sold out in cui urla di fan emozionati non hanno mai smesso di accompagnare ogni parola o gesto dell’attore che ha ricevuto – a sorpresa – un premio alla carriera a fine incontro. «Facciamoci un giro… preparo la colazione per tutti…».

LA LINGUA DEI PUFFINS «Quando Andrea (Iervolino, n.d.r.) e Monika (Bacarci, n.d.r.) sono venuti da me con l’idea di Puffins hanno catturato il mio interesse. Mi piaceva l’idea di cercare di trovare il modo per catturare l’interesse di un bambino di sei mesi. Mi sono chiesto dal punto di vista sonoro quali fossero i suoni che potessero interessare un bambino così piccolo e mi sono messo a fare delle ricerche. Chi è genitore sa che farebbe qualsiasi cosa per vederli sorridere».

Johnny Depp
Johnny Depp sul red carpet di Puffins

IL MESSAGGIO «Quando mi sono avvicinato al personaggio di Jack Sparrow ho cercato delle caratteristiche che mi attirassero e nelle quali cercare di trasferire e rappresentare cose diverse. È capitato anche con Puffins. Mi piaceva l’idea di avere un’influenza positiva su bambini piccoli attraverso una lingua che non avessero bisogno di conoscere per poterla capire. È la verità della storia stessa. Io da ragazzino in TV a cena – quando c’era – vedevo le immagini in diretta della guerra in Vietnam. Qui, invece, abbiamo potuto avvicinare un pubblico a cui nessuno si avvicina: quello dei bambini piccoli».

Johnny Depp a Roma per presentare Puffins

LA RECITAZIONE «Il mio approccio ai personaggi e al lavoro è sempre rimasto lo stesso. Nella mia carriera ho fatto le scelte che ho ritenuto giusto fare, ma credo che le cose più importati siano quelle che ho rifiutato e che gli agenti mi spingevano ad accettare perché vedevano gli incassi svanire. Poi è arrivato Jack Sparrow. I tre anni precedenti li avevo passati a crescere un figlio e ho visto quel ruolo come un modo per infiltrarmi nel campo del nemico: la Disney. È stata una possibilità lunga vent’anni. Mi sono imposto a Hollywood con film che continuano a durare nel tempo ed è merito del pubblico».

Johnny Depp sul red carpet

CRY BABY «Uno non dovrebbe mordere la mano di chi gli da mangiare. Ma sta di fatto che avevo ottenuto un contratto di sette anni per una serie TV. Ho provato due anni e mezzo a cercare di farmi licenziare, sono anche finito accidentalmente in galera, e non ci sono comunque riuscito! Mi sentivo un prodotto e non mi piaceva. Quando è finalmente finito il contratto l’unica cosa che mi mandavano erano sceneggiature standard. Ho aspettato a lungo fino a quando è uscita fuori questa sceneggiatura di John Waters per Cry Baby. Ho pensato “Oh mio dio, è perfetta!”. Mi ha dato l’opportunità di prendere in giro qualsiasi cosa che avevano cercato di fare di me. Poi Edward mani di forbici mi ha consentito di sentirmi con entrambi i piedi in un terreno solido».

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