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Jany Temime: «Io, Harry Potter e quei costumi capaci di raccontare un mondo magico»

Aneddoti, femminismo, colori e ricordi dal set: la costumista della saga si racconta a Hot Corn

Jany Temime, costumista della saga di Harry Potter a partire dal terzo film.

A tutti i maghi, le streghe, babbani e mezzosangue, orchi ed elfi domestici all’ascolto: Hot Corn ha riservato una sorpresa per i suoi lettori. In occasione del 20° anniversario della pubblicazione in Italia del primo libro della saga di Harry Potter, alla Fabbrica del Vapore di Milano – sede della mostra Harry Potter: The Exhibition fino al 9 settembre – si è tenuta una gara di cosplay. Ospite d’eccezione della manifestazione? Jany Temime, costumista di fama mondiale (Skyfall, Gravity, Spectre, I figli degli uomini) che dal terzo all’ultimo capitolo della saga ha creato gli outfit dell’universo nato dalla penna di J.K. Rowling. Noi di Hot Corn l’abbiamo intervistata per farci raccontare qualche aneddoto sul suo lavoro, dalla scelta dei materiali ai momenti più intimi condivisi sul set.

Jany Temime a Milano con i cosplayer di Hogwarts.

LE CREAZIONI «Cosa provo a rivedere le mie creazioni? Direi un grande e profondo senso di orgoglio. È stato un lungo lavoro quello su Harry Potter, un lavoro che ha affascinato persone di tutto il mondo e molto differenti. E l’aspetto più incredibile è che quel lavoro non passa mai di moda perché rimane un emblema del mondo fantastico di Hogwarts».

I MATERIALI «Per i costumi della saga ho scelto materiali moderni, ma non troppo. Usando i jeans, poi, non si sbaglia mai. Pezzi di buona fattura ma con un pizzico di trasandata stregoneria. Ad ogni outfit è stato sempre aggiunto un cappuccio o una giacca larga, in modo che ricordasse la casacca di un mago. Ho scelto look molto basic, in modo che ognuno potesse calarsi senza problemi nei panni dei protagonisti».

Ancora la Temime alle prese con un sosia di Piton.

I COLORI «Per quanto riguarda i colori, ho optato per colori neutri sia per dare risalto alle uniformi delle case di Hogwarts sia per mantenere una certa sobria modernità. Per quanto riguarda Hermione, ho scelto invece appositamente il rosa per esaltare il suo animo femminista!».

L’ASPETTO «Ombre, tinture, graffi, strappi. È tutto necessario perché gli abiti prendano vita, raccontino una storia. Certo, anche le luci e la fotografia hanno il loro potere in questo processo. Ma sono niente se non si dona loro il giusto carattere».

Jany Temine sul set durante una pausa dalle riprese.

I PROTAGONISTI «Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint sono arrivati sul set che erano ancora dei bambini e sono diventati dei giovani adulti, pellicola dopo pellicola. Siamo passati dal chiacchierare di piccoli discorsi innocenti fino alle confessioni delle prime cotte o delle carriere che avrebbero intrapreso. Ho vissuto con loro un viaggio magico: quello dell’adolescenza».

I REGISTI «Alfonso Cuarón è un regista vecchio stampo, sicuro e determinato. È molto rassicurante lavorare con lui. Mike Newell, che ha diretto Il calice di fuoco, è un britannico tutto d’un pezzo. David Yates, invece, è il regista più longevo della saga ma anche quello che più si è amalgamato con cast e crew. Un vero professionista».

Jany Temime controlla i costumi dei cosplayer.

ALBUS SILENTE «Richard Harris? Sicuramente molto composto e con una particolare riverenza verso gli abiti indossati. Albus Silente di Michael Gambon? Uno spasso. Irriverente, ironico e per niente antico. Un attore che ha davvero donato tanto al personaggio. Così come gran parte del cast, tutti superbi attori».

La strana coppia: Hagrid e Jany.
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