ROMA – Un grande classico della letteratura inglese dell’Ottocento è una di quelle storie a cui magari molti danno poco credito, complici quei pregiudizi che vedono il romanzo e i suoi simili come delle semplici e tragiche storie d’amore. Ma stiamo parlando di Jane Eyre, uscito nel 1847, un romanzo di formazione che è una storia d’amore, sì, ma tutto fuorché semplice. Piena di ricche e profonde emozioni, è prima di tutto un grande appello all’emancipazione femminile. Le vicende che dall’asilo di Lowood portano Jane a diventare la governante in casa Rochester e i sogni di un amore che pian piano si rivela impossibile sono il pretesto per mostrare il coraggio e l’intelligenza di una donna capace di andare oltre le apparenze alla ricerca di rapporti veri. «Vi ho detto che sono indipendente, signore, così come ricca: sono padrona di me stessa», proclama la giovane antieroina.
Con il suo intrigante modo di pensare, attraverso le sue riflessioni analizza il mondo e coloro che la circondano, nel tentativo di trovare una propria indipendenza e libertà. Non a caso la sua autrice, Charlotte Brönte, è stata una delle prime vere femministe della storia. Con i suoi personaggi femminili, in primis Jane Eyre per l’appunto, è stata capace di esprimere l’irrequietezza dell’essere una donna nel primo Ottocento e di non avere le stesse opportunità di un uomo. E in effetti, a essere sinceri, Jane era troppo per tutti gli uomini nella sua vita. Nelle sue parole, che riecheggiano forti ancora oggi, c’è una vera comprensione dell’animo femminile.
A distanza di 150 anni, dopo essere stata portata sul grande schermo da Virginia Bruce, Joan Fontaine, Susannah York e Mia Wasikowska, la Jane che più è rimasta impressa nei cuori è quella di Charlotte Gainsbourg nel Jane Eyre di Franco Zeffirelli del 1996, vincitore di un David di Donatello. La bellezza degli ambienti e dei luoghi, che riprendono nel dettaglio le descrizioni della Brönte, vanno di pari passo con la realtà e la psicologia che animava l’epoca dell’autrice.
La Gainsbourg è tra le più adatte a interpretare una donna che costruisce la sua identità sui suoi principi e si rifiuta di fare tutto ciò che percepisce come sbagliato. Vuole ardentemente essere amata per ciò che è veramente, ma la sua etica viene prima del suo desiderio. Ha un’opinione di sé negativa, si ricorda continuamente della sua bruttezza ma sa che non deve piegarsi agli altri ed essere fedele a sé stessa.
Non può andare oltre i suoi sentimenti per Edward, ci abita dentro, ma si sforza di capire i misteri del nuovo ambiente e cerca di avere intorno a sé persone di cui si fida e si prende cura. Tanto è stato detto su Jane Eyre e sul suo carattere, che si rifiuta di essere dominato e resiste a qualsiasi tipo di controllo. È uno di quei personaggi con cui vorremmo rimanere un po’ più a lungo, immersi con lei nelle atmosfere romantiche e gotiche. L’animo pieno di passione di Jane, già a pieno titolo una donna moderna, è un esempio per chi non vuole smettere di sognare.
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