Hot Corn Staff ROMA – «È stato un lungo processo. Abbiamo avuto il tempo per prepararci. Il nostro obiettivo non era quello di copiarlo, ma di guardarlo e scoprire il modo in cui si muoveva. Ho lavorato con una ballerina, Jolanda Molina, per studiarlo. Io ballo in modo molto diverso da lui. I miei movimenti sono più duri. Abbiamo cercato di renderli più morbidi. Lo stesso lavoro è stato fatto per le canzoni e la voce. Sempre cercando di non copiarlo». José Pastor racconta così a Hot Corn l’incredibile lavoro fatto per calarsi nei panni di Miguel Bosé in Bosé, la serie dedicata alla vita del cantautore disponibile su Paramount+ dal 3 novembre. Un biopic in cui ogni episodio è dedicato ad una sua diversa canzone con cui ripercorrere i momenti cruciali della sua carriera e del suo privato grazie ad una serie di flashback. Al fianco di José Pastor nei panni del cantautore da ragazzo c’è Iván Sanchez in quelli di Bosé da adulto. «Potrebbe sembrare che ci si sia un grande interesse sulla sua vita privata e sulla sua sessualità. Ma credo che la cosa più importante che le persone scopriranno nella serie è la sua umanità e come si sia confrontato con la sua famiglia, con la società del tempo e i limiti che certe persone hanno cercato di mettere alla sua vita. Ha trovato la sua strada, ha lavorato duro e credo che questo sia l’aspetto più importante che emerga dal racconto».
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La video intervista per Bosé è a cura di Manuela Santacatterina:
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