ROMA – La guerra contro gli Illumidiani è perduta. Un valoroso guerriero torna, stanco ma indomito, sul suo pianeta occupato: il suo nome è Harlock. Le città sono in rovina e i governanti corrotti. Ma c’è ancora qualcuno che combatte per la libertà: Maya, la voce della resistenza, Zoll, il mercenario di Tokarga deciso a vendicare il suo popolo, Emeraldas, una piratessa spaziale. E infine Tochiro, legato ad Harlock da un legame secolare, geniale costruttore di una possente astronave che porta il nome di un’utopia: Arcadia. La battaglia per la libertà sta per iniziare. Parte da qui Capitan Harlock: L’Arcadia della mia Giovinezza di Leiji Matsumoto, al cinema come evento speciale il 20, 21, 22 maggio grazie alla Stagione degli Anime al Cinema, un progetto di Nexo Digital con Yamato Video.

Un’occasione ghiotta per celebrare una delle icone dell’animazione giapponese. Quel Capitan Harlock che: «Vaga verso stelle lontane. Il suo vessillo è un teschio bianco in campo nero. Vive la sua vita in uno spazio senza confini e senza domani, in armonia con le leggi dell’universo. Libero» e che come anime televisivo vide la luce del piccolo schermo, qui in Italia, il 9 aprile 1979. Un anniversario a cifra tonda che Nexo Digital e Yamato Video hanno voluto celebrare rilanciando Capitan Harlock: L’Arcadia della mia Giovinezza, lungometraggio animato del 1982 che vive di una doppia natura narrativa. Da una parte, prequel della serie principe andata in onda tra il 1978 e il 1979, dall’altra pilot della serie Capitan Harlock SSX – Rotta verso l’Infinito dello stesso anno e che proseguì nel passato le avventure del pirata spaziale.

In esso assistiamo alla genesi del mito, al motivo che ha reso necessaria, ad Harlock, la benda sull’occhio e alla formazione della squadra d’azione, in una narrazione resa da Matsumoto nelle forme di una space opera emotiva, dal ritmo narrativo ingolfato nelle sue digressioni temporali, eppure imperdibile, che racconta di speranza e libertà, coraggio e sogni utopici, tracciando parallelismi valoriali con l’occupazione tedesca in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale e con quella americana in Giappone nel Secondo Dopoguerra. Una scelta niente affatto sorprendente per Matsumoto che nel 1998 darà prova della sua sapienza artistica adattando in chiave Harlock la saga de L’anello del Nibelungo di Richard Wagner. Perché è nel passato storico che quello narrativo di Capitan Harlock affonda le radici.

A partire proprio dal ruolo enigmatico di Phantom F. Harlock nel prologo di Capitan Harlock: L’Arcadia della mia Giovinezza, ritratto come pilota a bordo di un velivolo della Luftwaffe tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale e ispirato all’antologia manga The Cockpit dello stesso Matsumoto, sino ad Harlock II e il suo passato bellico. Un universo narrativo stratificato e vastissimo quello dell’autore nipponico (Corazzata Speciale Yamato, Starzinger, Galaxy Express 999, Queen Emeralds, Cosmowarrior Zero per citarne alcune) che mescola e interseca storie, ricostruisce origini, ne crea di nuove, sempre nel segno di avventure galattiche leggendarie fatte di destino, predeterminazione, sacrificio e onore in battaglia, che quarantacinque anni dopo non smettono di stupire, emozionare e regalare preziose lezioni di vita.
- HOT CORN TV | Qui per L’Arcadia della mia Giovinezza, il trailer:
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