Alice Lanzani La questione degli sbarchi dei migranti sulle coste europee è un tema inevitabilmente ricorrente nel cinema degli ultimi anni, una questione che si riflette spesso in pellicole di vario tipo, da Haneke a Fuocoammare passando per il documentario Sea Sorrow di Vanessa Redgrave che vedremo in primavera. Adesso dalla Francia arriva però una singolare commedia – che in Italia dovrebbe approdare in sala il 30 agosto per Merlino Distribuzione – che si approccia al tema in modo completamente differente. In Come ho incontrato mio padre il regista e sceneggiatore Maxime Motte racconta infatti la storia di una coppia di genitori, Eliot (Franҫois-Xavier Damaison) e Ava (Isabelle Carré), e del loro figlio adottivo Enguerrand (Owen Kanga), un bambino di origine nigeriana. I tre vivono in Normandia, in una villa che si affaccia su un tratto di mare meta di numerose partenze di migranti diretti verso l’Inghilterra e un futuro migliore.
Un giorno però, sulla spiaggia davanti a casa, Enguerrand incontra un clandestino africano di nome Kwabéna (Diouc Koma) e, convinto si tratti del suo padre biologico, lo accoglie in camera sua. Quando i genitori lo scoprono a dormire nel suo letto, cercano di far capire al piccolo che Kwabéna non ha alcun legame di parentela con lui e che non può rimanere, ma il bambino troverà il mondo di convincerli ad aiutarlo. Il contrasto tra lo sguardo innocente di Enguerrand – e allo stesso tempo senza filtri ideologici – e quello consapevole e diffidente dei genitori creerà una serie di situazioni difficili e comiche in cui la famiglia dovrà districarsi. Considerato il punto di vista originale su una questione che da anni tocca l’Italia non è escluso che Come ho incontrato mio padre in futuro non diventi un remake nostrano, come già successo nel caso della commedia di Dany Boon Giù al Nord diventata Benvenuti al Sud o in quello più recente di Papa ou Maman diventato Mamma o papa?. In attesa del primo trailer italiano doppiato, ecco quello francese:
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