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Il Diavolo veste Prada | Meryl Streep, Anna Wintour e la storia vera che ha ispirato il film

Tutto quello che c’è da sapere sulla leggendaria direttrice di Vogue America che ha cambiato la moda

Il diavolo veste Prada
Le signore della moda Anna Wintour e Miranda Priestley nell'illustrazione di Hayden Williams

MILANO – Occhiali da sole, capelli a caschetto e le Manolo Blahnik ai piedi. Anche se la moda non fa per voi, è praticamente impossibile che non conosciate Anna Wintour: la mitica direttrice di Vogue America che da decenni detta stili e tendenze. La sua fama di donna austera – per non dire tirannica – la precede tanto da aver alimentato molti gossip sui suoi modi dispotici. Ma soprattutto la Wintour ha ispirato l’altrettanto indimenticabile personaggio di Miranda Priestly ne Il diavolo veste Prada. A interpretarla Meryl Streep, l’unica icona che potesse veramente reggere il confronto con l’originale.

Anna Wintour
Lo stile impeccabile di Anna Wintour

Come forse già saprete il film di David Frankel è ispirato all’omonimo romanzo di Lauren Weisberger, che lavorò per un anno come assistente di Anna prima di dedicarsi alla scrittura. Dunque tutto quello che vediamo in scena è vero? Secondo quanto hanno rivelato gli addetti ai lavori, in parte sì: il piglio autoritario, le bizze, le richieste impossibili fanno parte del personaggio, ma quello che la commedia non rivela è l’eccezionale carriera costruita da Anna Wintour in uno dei settori più competitivi al mondo.

Meryl Streep
Meryl Streep è Miranda Priestley

«Lei odia essere al centro dell’attenzione» ha rivelato Michelle Obama all’inaugurazione dell’Anna Wintour Costume Center, un’ala del Metropolitan Museum of Art di New York. Strano per una donna abituata ai riflettori. Eppure la Wintour riserva sempre sorprese. Ad esempio, sapevate che il suo amore per la moda nasce come ribellione alle tristi divise scolastiche che ha dovuto indossare da ragazzina? Pare infatti che la “figlia d’arte” – il padre era Charles Wintour, direttore del London Evening Standard – avesse le idee chiare in fatto di stile fin da giovanissima: adorava Mary Quant e indossava minigonne vertiginose.

La Wintour senza occhiali
Anna Wintour in un rarissimo scatto senza occhiali

Il passaggio successivo? Trasformare la sua passione in un lavoro: dalla redazione di Harper’s and Queen in Inghilterra alle prestigiose Harper’s Bazaar e Viva. La Wintour ha imparato i segreti del mestiere, mentre si è imposta nell’ambiente per le sue scelte controcorrente. Poi sono arrivati British Vogue, House & Garden (anche l’interior desing è moda) e nel 1988 il celebratissimo Vogue America. La prima cover è da antologia: la modella Michaela Bercu sfoggia un’importante maglia gioiello di Christian Lacroix abbinata a un paio di jeans. Una blasfemia o una trovata geniale? Il mondo della moda si divide, ma non resta impassibile.

Il diavolo veste Prada
La prima rivoluzionaria cover di Vogue America sotto la direzione di Anna Wintour

L’onda Wintour è arrivata per travolgere tutto e tutti. In costante ascesa Anna scopre nuovi talenti, distrugge carriere alzando un sopracciglio, e fa discutere. Sempre. Più acquisisce potere e fama, più le leggende su di lei aumentano. Fino a quando nel 2009 il regista R. J. Cutler prova ad entrare nel mondo dell’imperatrice della moda con The September Issue: il documentario ci porta nel vivo della lavorazione del numero più prestigioso e complesso di Vogue, quello di settembre. Molto di quanto rivelato da Il diavolo veste Prada trova conferma, ma emerge anche il carisma della Wintour.

Anna Wintour
Anna con il prezioso numero di settembre di Vogue. In cover Jennifer Lawrence

E anche se la Direttrice si dimostra allergica ai social, in Rete non mancano i video in cui lei dispensa consigli di moda. Nella web series Go Ask Anna, la Wintour seduta alla scrivania con gli occhiali d’ordinanza commenta gli outfit delle celebrity, come Cara Delevigne e Kate Middleton, e risponde ai nostri “fashion-dubbi”. Il risultato? Glaciale, diranno alcuni. Fedele a se stessa e alla propria natura, penseranno altri. Quel che conta è tenere sempre a mente una regola fondamentale: mai indossare felpe. La Wintour non l’ha mai fatto in tutta la sua vita e guardate dove è arrivata…

  • Luca Guadagnino: «Con The Staggering Girl celebro il potere artistico della moda»

Qui potete vedere il trailer di The September Issue:

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