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I Molti Santi del New Jersey | Sfida difficile? Sì, ma il prequel dei Soprano convince

Cos’è successo prima de I Soprano? Adesso lo sappiamo. Protagonista, un grande Alessandro Nivola…

I Molti Santi del New Jersey
I Molti Santi del New Jersey

ROMA – Con mestiere, visione e coraggio, nel 2018 Alan Taylor accettò l’idea di David Chase di realizzare un prequel che raccontasse (almeno in parte) quello che è avvenuto prima (molto prima) degli eventi narrati ne I Soprano. La sfida quando si toccano – letteralmente – i Santi non è mai lontana dai pericoli, figuriamoci se viene tirato in ballo il passato di una figura leggendaria come quella di Tony Soprano. Eppure, il bravo Alan Taylor (basandosi sulla sceneggiatura scritta da Chase e Lawrence Konner) con I Molti Santi del New Jersey si è volutamente allontanato dagli ideali e dai canoni per costruire un’opera tanto funzionale all’idea originale quanto alla voglia di essere un film totalmente a sé stante, in grado di narrare in due ore la storia di un personaggio come Dickie Moltisanti (spesso menzionato nella serie) mischiando i paragrafi dei libri di storia che riguardano le rivolte razziali di Newark del 1967.

Michael Gandolfini e Alessandro Nivoli ne I Molti Santi del New Jersey
Michael Gandolfini e Alessandro Nivola ne I Molti Santi del New Jersey

Tra gangster movie, dramma famigliare e ritratto storico (il regista è decisamente a suo agio negli Anni Sessanta, dopo aver diretto diverse puntate di un’altra top serie come Mad Men), I Molti Santi del New Jersey ha come figura centrale quella di Dickie (interpretato da un grande Alessandro Nivola), dalla spiccata vena criminale pur mantenendo una ferma e nobile morale. Oltre che essere molto più aperto mentalmente rispetto agli altri membri della famiglia, tanto da instaurare un profondo rapporto con l’afroamericano Harol McBrayer (Leslie Odom Jr.) che, però, anni dopo, muterà in rivalità. Il film gira attorno a Dickie e, di conseguenza, attorno a lui girano i personaggi cardine: c’è Giuseppina Moltisanti (l’italiana Michela De Rossi, che rivelazione assoluta), che da compagna di papà Hollywood Dick (Ray Liotta) diventerà la cummare di Dick, c’è Johnny Boy Soprano (Jon Bernthal) e sua moglie Livia (Vera Farmiga) e, soprattutto, c’è il loro figlio Anthony “Tony” Soprano (Michael Gandolfini) che considera “zio” Moltisanti un vero e proprio mentore.

Michela De Rossi e Alessandro Nivola. Dietro c'è Michael Gandolfini
La bravissima Michela De Rossi e Alessandro Nivola. Dietro c’è Michael Gandolfini

E, come se fosse un romanzo di formazione, I Molti Santi del New Jersey (The Many Saints of Newark, in originale) sa perfettamente quali corde toccare quando l’attenzione si sposta sulla figura chiave di Tony, passato ahinoi da James a suo figlio Michael Gandolfini, che lo riporta in scena nel modo più puro possibile. Tony, bravo ragazzo con la passione per la musica, sognatore incallito ma, latentemente, catturato dalla vita al limite dello zio Dick, che prova per lui un amore quasi paterno. Come nella serie HBO andata in onda dal 1999 al 2007, anche qui ci si sofferma in modo particolare e marcatamente scenografico sull’introspezione e sull’evoluzione dei personaggi, senza però disdegnare le pallottole che, in quel periodo storico fortemente particolare, segnarono un netto cambiamento sociale, culturale e politico.

i molti santi del new jersey
La famiglia…

L’ideale libero e progressista di New York infatti era molto lontano, nonostante a dividere Newark da Manhattan ci sia un lembo d’acqua. Tra i Sessanta e i Settanta le famiglie italoamericane si ritrovarono a condividere il vicinato con la comunità afroamericana, provando ad “affermarsi” attraverso la messa in piedi di organizzazioni criminose più o meno estese, finendo di conseguenza a battagliare per i territori. Ma la cosa più interessante de I Molti Santi del New Jersey è il percorso compiuta da Dickie, un uomo dell’epoca dai contorni smussati, con una forte accentazione e un fascino che lo rende sfacciato e imprevedibile, sia di fronte alle svolte della vita sia di fronte al suo carattere. È lui che (in)volontariamente segnerà il futuro di Tony, nevrotico e caustico boss mafioso, cresciuto tra i Rolling Stones e il bisogno di essere accettato. Molto più di un prequel, dunque, ma un vero e proprio ritratto umano, riuscito e intelligente.

Qui il trailer del film:

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