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Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e del Serpente | Rachel Zegler alle origini della saga

Tom Blyth, Hunter Schafer e un nuovo inizio, sempre a firma Francis Lawrence. Ma com’è?

Hunger Games: La ballata dell'usignolo e del serpente di Francis Lawrence, al cinema dal 15 novembre per Notorious Pictures
Hunger Games: La ballata dell'usignolo e del serpente di Francis Lawrence

MILANO – Sono passati appena otto anni dalla fine della trilogia di Hunger Games tratta dai romanzi di Suzanne Collins, guidata dalle sapienti mani (e occhi) di Francis Lawrence e che avevano lanciato la strabiliante carriera di Jennifer Lawrence. Otto anni dopo – e undici dall’uscita del primo film che fu diretto da Gary Ross – Francis Lawrence riprende in mano le redini della saga per tornare alle sue origini con un prequel incentrato sul futuro presidente di Panem, Coriolanus Snow, che poi nella trilogia originale sarebbe stato interpretato da un magnetico Donald Sutherland, in questo Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente.

Rachel Zegler in un momento di Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente
Rachel Zegler in un momento di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente

Ambientato 64 anni prima che diventi il tirannico presidente per cui lo abbiamo conosciuto, La ballata dell’usignolo e del serpente vede Coriolanus Snow (Tom Blyth) abbracciare la possibilità di cambiare le proprie sorti diventando il mentore di Lucy Gray Baird (Rachel Zegler, vista e apprezzata in West Side Story), il tributo femminile del Distretto 12 per questa edizione degli Hunger Games. Questo nuovo capitolo della saga è un prequel che gioca molto sul riscatto del personaggio di Snow, andando alle origini del male in una mossa non tanto diversa da quella fatta con la trilogia prequel di Star Wars e l’ispirazione è chiara, anche perché tra gli sceneggiatori di questo nuovo Hunger Games c’è proprio Michael Arndt, che ha lavorato a Star Wars – Il Risveglio della Forza.

Hunger Games: La ballata dell'usignolo e del serpente di Francis Lawrence, al cinema dal 15 novembre per Notorious Pictures
La strana coppia di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente.

Purtroppo è altrettanto chiaro che – nonostante la portata dei tre film precedenti con Jennifer Lawrence – alla saga di Hunger Games manchi quella forza tipica che aveva Star Wars. Dal canto suo però, La ballata dell’usignolo e del serpente cerca di compensare con un ottimo Tom Blyth, il “giovane” Donald Sutherland, che si rivela carismatico nonché il vero punto di forza di questo prequel, dimostrando un lavoro intenso fatto anche quasi a livello imitativo rispetto alla trilogia per interpretare Coriolanus. Non si può dire lo stesso per Rachel Zegler, alla quale va l’arduo compito di “sostituire” Jennifer Lawrence, mettendo in mostra esclusivamente le sue (per quanto eccezionali) doti canore a discapito anche di un approfondimento maggiore per quanto riguardo il carattere del suo personaggio.

Peter Dinklage in una scena del film
Peter Dinklage in una scena del film

Un approfondimento che in realtà manca in toto in questo duo di protagonisti, o quanto meno è appena abbozzato a causa di ritmi accelerati in una storia che vuole mettere tanta carne sul fuoco, ma finisce per non riuscire a tenere alta l’attenzione nelle due ore e quaranta di durata (!) di questo prequel. Dal canto suo, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente ha la lodevole ambizione di porsi come inizio di una visione più cupa sulla saga (richiamando un po’ i toni della prima parte dedicata al Canto della Rivolta, che mostrava l’aspetto più “guerrafondaio” della storia), ambizione che si scontra più volte con un miscuglio di toni che non hanno proprio una direzione precisa e che soprattutto sacrificano l’aspetto cardine della saga: gli stessi Hunger Games.

Nel cast anche Jason Schwartzmann
Nel cast anche Jason Schwartzmann

Ovviamente non è un prequel da cestinare, ma da promuovere con riserva. I precedenti film ci avevano abituato ad una caratterizzazione migliore persino di quei personaggi che sarebbero morti da lì a poco, mentre qui stavolta abbiamo un protagonista che sappiamo già che non avrà alcuna redenzione proponendo un rovesciamento interessante per quanto riguarda gli intenti della saga, guidata soprattutto da un ottimo interprete come Blyth da cui possiamo aspettarci davvero grandi cose. La curiosità di vedere cosa nasconde ancora il personaggio di Coriolanus Snow c’è, ma questo potrebbe essere davvero il canto finale della saga…

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