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West Side Story | David Newman, Spielberg e la visione musicale di Leonard Bernstein

Il musical del ’57, il film del ’61 e l’adattamento di Spielberg. Ad accomunarli? Una colonna sonora stupenda

West Side Story
West Side Story

ROMA – Durante i titoli di coda di West Side Story, adattamento del musical del 1957 diretto da Steven Spielberg, vi ritroverete davanti gli occhi due semplici parole di una potenza emotiva assoluta. “For Dad”. Una dedica a quel padre che proprio nel lontano ’57 portò a casa una copia del vinile della colonna sonora del musical realizzata da Leonard Bernstein su testi di Stephen Sondheim. Da lì nacque per l’undicenne Steven un amore viscerale per l’opera di Arthur Laurents e per quelle musiche che sono arrivate intatte nella loro perfezione fino a noi. Canzoni talmente amate che finirono per metterlo nei guai quando a tavola, intonando alcuni versi di Gee, Officer Krupke, “My Father is a bastard, My ma’s an S.O.B.” (“Mio padre è un bastardo, mia madre una stronza”), scatenò l’ira dei suoi genitori per un linguaggio tutt’altro che appropriato per un ragazzino.

West Side Story
Ansel Elgort e Rachel Zegler in una scena di West Side Story

Ma quella passione per West Side Story non ha mai abbandonato il regista al punto da dirigere, oltre sessant’anni dopo la prima del musical al National Theatre di Washington, un nuovo adattamento dopo quello da 10 Premi Oscar firmato da Jerome Robbins e Robert Wise nel 1961 con protagonisti nei ruoli di Tony e Maria, Richard Beymer e Natalie Wood. Impresa non facile ma quello di Steven Spielberg è un film meraviglioso capace di dialogare sia con il musical che con il film che l’hanno preceduto riuscendo, al tempo stesso, ha realizzare qualcosa di profondamente unico e nuovo restando connesso con il passato.

Merito anche della colonna sonora supervisionata da David Newman e orchestrata da Gustavo Dudamel che ha diretto la New York Philharmonic durante la prima sessione, nel 2019, e poi la Los Angeles Philharmonic l’anno successivo per le registrazioni aggiuntive. Due nomi suggeriti a Spielberg da un vecchio amico e stretto collaboratore: John Williams. Il compositore, ha dichiarato il regista, gli avrebbe fatto notare come Newman e Dudamel sarebbero stati gli uomini giusti per compiere l’impresa perché entrambi già conoscevano, grazie a precedenti lavori, la colonna sonora realizzata dalla coppia Bernstein/Sondheim.

Una scena del film

Ad affiancarli la vocal coach Jeanine Tesori che ha lavorato a stretto contatto con Ansel Elgort, Rachel Zegler, Ariana DeBose, David Alvarez, Mike Faist, Rita Moreno e gli altri protagonisti del film per aiutarli a lavorare sulle loro interpretazioni (quasi tutte registrate dal vivo sul set). Ventuno tracce, tra cui le leggendarie Maria, America, Tonight, suonate da oltre ottanta musicisti della New York Philharmonic, accompagnati da sei percussionisti sudamericani, nella Grand Ballroom del Manhattan Center. Lo storico studio di registrazione, con annessi auditorium e sale da concerto, in cui lo stesso Bernstein organizzava le prove della sua orchestra negli anni Sessanta.

«Ci siamo avvicinati alla musica in pieno stile Bernstein. Volevamo mantenerlo come una stella polare del film. Abbiamo fatto un po’ di arrangiamenti, ma abbiamo cercato di non cambiarla, perché è senza tempo e sembrava controproducente fare qualcosa di drastico», ha dichiarato David Newman a BBC Music Magazine, «Fondamentalmente il mio lavoro era assicurarmi di mantenere la sua visione. Non volevamo modernizzarlo o riorganizzarlo». Il risultato è sorprendente. David Newman è riuscito a mantenere intatta la magia delle musiche scritte da Bernstein ma ha donato loro una nuova brillantezza. Merito anche delle performance di un gruppo di giovani attori eccezionali tra jazz, sonorità latine e melodie orchestrali.

Ariana DeBose e David Alvarez in una scena di West Side Story
Ariana DeBose e David Alvarez in una scena di West Side Story

Dentro questa nuova versione di West Side Story ritroverete l’emozione, la passione, l’energia, il dramma, la speranza, l’ironia che attraversano i brani scritti da Sondheim e resi immortali dalle melodie di Bernstein e vi renderete conto della loro incredibile modernità nel raccontare un Paese diviso in due, tra gentrificazione e razzismo, mentre tratteggiano i contorni di una storia d’amore assoluta e disperata. «Make of our hands one hand. Make of our hearts one heart. Make of our vows one last vow. Only death will part us now».

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Qui potete ascoltare un brano della colonna sonora di West Side Story:

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