ROMA – Mentre fuori il Beverly Hilton Hotel le misure di sicurezza sono tornate alte, accendendo il dibattito politico in un anno fondamentale sotto tutti i punti di vista, all’interno, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei Golden Globes 2020, presentata per la quinta volta da un formidabile Ricky Gervais che non risparia nessuno. E, senza girarci troppo intorno, ecco l’elemento che spicca: The Irishman, partito tra i favoriti, è il grande sconfitto della serata: 5 nomination, nessun premio. Insieme a Martin Scorsese, ne esce piuttosto male, anche Storia di un Matrimonio, che porta a casa solo un premio, quello strameritato che ha alzato Laura Dern, come sempre splendida e divertente nel suo discorso di ringraziamento.

Il secondo punto nevralgico della serata? Il trionfo, anche questo meritato, di Quentin Tarantino e di C’era una volta… a Hollywood, che vince tre Golden Globes: film commedia, sceneggiatore e attore. Allora, diventa sempre più il film del 2019 e sempre più il film di Brad Pitt, capace con il suo Cliff Booth di scalzare i favoriti Al Pacino e Joe Pesci. E Joker? L’altro favorito, vince appena due Globes: la musica di Hildur Guðnadóttir e, ovviamente, quello sacrosanto andato a Joaquin Phoenix. Le attrici? Travolgente Awkawfina per The Farewell, una conferma Renée Zellweger per Judy. Parasite, altro favorito, vince “solamente” il premio come film straniero, lasciando la regia a Sam Mendes per 1917, che vince anche come miglior film drammatico. E così arriva un piccolo appunto: Boong Joon Ho avrebbe meritato qualcosa in più.

Momento serie tv: se Patricia Arquette è la prima ad attaccare Trump, dopo il premio per The Act, gli altri vincitori hanno più o meno mantenuto tutti l’aspettativa, con il Phoebe Waller-Bridge e Fleabag che colleziona due Globes. E, se non vi basta il tonfo di The Irishman e, in parte, quello di Joker (si rifarà all’Oscar?), pensate che il pur bravo Taron Egerton, con Rocketman, ha battuto Leo DiCaprio, così come il ”piccolo” Missing Link (in Italia uscito in modo imperdonabilmente fugace), nella sezione animazione, ha vinto contro Frozen 2 e Toy Story 4. Impresa mica male, segnando un record negativo per Disney: è il secondo anno di fila che non vince un globo nella sezione animation.

I discorsi? Dopo Patricia Arquette, ecco gli altri: Tom Hanks, premiato con il Globes alla carriera, ringrazia, nominandola, Lina Wertmuller, mentre Phoebe Waller-Bridge ringrazia Barack Obama per aver inserito Fleabag tra i suoi show preferiti dell’anno. Discorso femminista per Michelle Willams, «Facciamo che l’America somigli di più a noi». Quentin Tarantino, invece, si dimostra il più “buono” e romantico di Hollywood, dedicando i premi a sua moglie incita. Joaquin Phoenix, in linea con sè stesso, sul palco è un pura dinamite. E c’è già da emozionarsi per quando, con tutta probabilità, salirà sul quello del Dolby Theater per gli Academy Awards. Ma, tra Trump e il femminismo, lo speach più intimo e diretto è quello di Brad Pitt, che chiude con un «Se potete, siate gentili». Perfetto, in tutti i sensi.
Di seguito tutti i vincitori ai Golden Globes 2020:
Premi per il cinema
Miglior film drammatico
1917, regia di Sam Mendes
Miglior film commedia o musicale
C’era una volta a… Hollywood, regia di Quentin Tarantino
Miglior regista
Sam Mendes – 1917
Migliore attore in un film drammatico
Joaquin Phoenix – Joker
Migliore attrice in un film drammatico
Renée Zellweger – Judy
Migliore attore in un film commedia o musicale
Taron Egerton – Rocketman
Migliore attrice in un film commedia o musicale
Awkwafina – The Farewell – Una bugia buona
Migliore attore non protagonista
Brad Pitt – C’era una volta a… Hollywood
Migliore attrice non protagonista
Laura Dern – Storia di un matrimonio
Miglior film in lingua straniera
Parasite, regia di Bong Joon-ho
Miglior film d’animazione
Missing Link, regia di Chris Butler
Migliore sceneggiatura
Quentin Tarantino – C’era una volta a… Hollywood
Migliore colonna sonora originale
Hildur Guðnadóttir – Joker
Migliore canzone originale
(I’m Gonna) Love Me Again (Elton John, Taron Egerton) – Rocketman
Premi per la televisione
Miglior serie drammatica
Succession
Migliore attore in una serie drammatica
Brian Cox – Succession
Migliore attrice in una serie drammatica
Olivia Colman – The Crown
Miglior serie commedia o musicale
Fleabag
Migliore attore in una serie commedia o musicale
Rami Yousef – Rami
Migliore attrice in una serie commedia o musicale
Phoebe Waller-Bridge – Fleabag
Miglior miniserie o film televisivo
Chernobyl
Migliore attore in una miniserie o film televisivo
Russell Crowe – The Loudest Voice – Sesso e potere
Migliore attrice in una miniserie o film televisivo
Michelle Williams – Fosse/Verdon
Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
Stellan Skarsgård – Chernobyl
Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
Patricia Arquette – The Act
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