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Giovanni Storti: «Dopo il lockdown? Riparto con un corto ideato da giovani talenti»

L’attore è la star di Gli atomici fotonici realizzato da MINI FILMLAB, un progetto di MINI e OffiCine

Giovanni Storti Gli atomici fotonici
Giovanni Storti è il protagonista del cortometraggio Gli atomici fotonici

MILANO – «Meglio un viaggio in Mini o su una Subaru Baracca?». «Senza ombra di dubbio la Subaru Baracca…ma più per una questione di affetto!». Con il suo umorismo inconfondibile Giovanni Storti scherza insieme a noi, ricordando il mitico sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre racconta la sua ripartenza dopo il lockdown. Reduce dal successo di Odio l’Estate l’attore quasi fatica ad abbandonare il “noi”, che identifica anche i “soci” Aldo Baglio e Giacomo Poretti, per parlare di sé e del suo nuovo progetto Gli atomici fotonici.

Giovanni Storti Gli Atomici Fotonici
Giovanni Storti sul set di Gli atomici fotonici

Realizzato da MINI FILMLAB, un progetto di MINI e OffiCine, il cortometraggio è stato presentato il 12 settembre nell’ambito di Mini Meets Talent: una giornata all’insegna dei giovani talenti che si è svolta presso Casa Maria Luigia, la celebre guest house dello Chef Massimo Bottura. Nel corto diretto dal regista esordiente Davide Morando, Giovanni Storti interpreta Giacomo: un eccentrico professore di fisica che coinvolge suo figlio, il timido e impacciato Riccardo (Francesco Buttironi), in un’esibizione musicale decisamente fuori dagli schemi, aiutandolo così a trovare la forza per conquistare Laura (Martina De Santis).

Perché hai deciso di recitare in Gli atomici fotonici?

Mi ha chiamato Silvio Soldini (Il regista è il responsabile della supervisione artistica del progetto MINI FILMLAB, Nda). Ho pensato che il progetto potesse essere un’occasione interessante sia per me sia per i ragazzi. Mi ha colpito il fatto che la sceneggiatura de Gli atomici fotonici (scritta da Manuel Toso partendo da un soggetto firmato dallo stesso Toso insieme a Elaine Adorno, Christian Betti, Davide Morando, Marco Mussi e Giulio Pettenò, Nda) prevedesse una parte musicale che era un po’ particolare per me.

Giovanni Storti in Gli atomici fotonici
Giovanni Storti in versione cantante

Tutto il lavoro di preparazione del corto – dalla stesura del soggetto alla realizzazione della sceneggiatura fino al casting – è stato svolto dai ragazzi via Internet durante il lockdown. Poi siete arrivati sul set. Che esperienza è stata?

Lavorare durante l’emergenza sanitaria è stato un po’ anomalo. Abbiamo girato tutto fra giugno e luglio. C’era una normativa specifica. Sul set abbiamo indossato le mascherine e seguito le regole. Alla fine tutto ha funzionato per il meglio.

Come è stato lavorare con i ragazzi? Ti sei rivisto in loro?

È affascinante vedere quando i ragazzi sono agli esordi e sono pieni di entusiamo. Curano tutti i particolari e, in questo caso, hanno a disposizione una bella organizzazione che li aiuta nella partenza della loro carriera. Sul set mi sono sembrati tutti molto più preparati rispetto a noi, quando abbiamo iniziato. All’epoca eravamo più allo sbando.

Giovanni Storti Gli Atomici Fotonici
Giovanni Storti con Storti con Francesco Buttironi sul set

Quando Aldo, Giovanni e Giacomo hanno esordito sul grande schermo con Tre uomini e una gamba non avevate un progetto definito?

Noi ci siamo approcciati al cinema quasi per caso. Dovevamo fare teatro e, se funzionava, tv. Ci hanno proposto di fare un film, ma è venuto veramente per caso. Non so se eravamo preparati. Avevamo un bagaglio teatrale e avevamo fatto poca tv. Ci siamo proprio improvvisati in questo campo.

Però fu buonissima alla prima…

Siamo stati fortunati. Sono piaciuti subito i nostri personaggi e la storia di Tre uomini e una gamba. Perciò è andata molto bene. Poi con il tempo e attraverso i social abbiamo anche intercettato le nuove generazioni. Così i giovani e persino i bambini hanno scoperto e apprezzato la nostra comicità che è quella di un tempo.

Tre uomini e una gamba
Aldo, Giovanni e Giacomo in una scena cult di Tre uomini e una gamba

Molti riferimenti a Tre uomini e una gamba si trovano anche in Odio l’Estate che il pubblico ha molto apprezzato. Superato il lockdown e adesso che il mondo del cinema sta ripartendo quali sono i tuoi progetti? Ti rivedremo al cinema?

Ho sfruttato il lockdown per dedicarmi ai filmati sulla natura che io amo particolarmente. Ora c’è qualche progetto su cui lavorare, incluso quello che riguarda un nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Bisogna solo aspettare un po’ e capire come si possa realizzare.

Quale consiglio darebbe Giovanni Storti a chi vuole intraprendere la tua stessa strada?

Ora i tempi sono cambiati. Adesso l’online funziona tantissimo. È un mezzo molto semplice, alla portata di quasi tutti. Un consiglio? Tutto si muove con la passione e la determinazione. Se hai passione e ti piace quello che fai, lo devi fare in ogni caso, anche se all’inizio non hai risultati o non guadagni niente. Però devi farti guidare dalla passione altrimenti è un disastro. Il mondo si muove con le passioni, l’interesse, con la voglia di fare. Altrimenti rimane poca cosa.

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