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Gemini Man | Will Smith, la clonazione e il futuro di un cinema innovativo

Il nuovo film sci-fi di Ang Lee? Un action enorme, ambizioso e visivamente coinvolgente

ROMA – Innovazioni e stupore. Il cinema ne è sempre stato pieno, adesso più che mai. Dalla riproduzione shot-by-shot de Il Re Leone, dove le intere terre del branco vengono riprodotte – animali compresi – secondo la tecnica del photo-real, al ringiovamento che ha richiesto mesi su mesi (e soldi su soldi), del monumentale The Irishman di Martin Scorsese. E, nel mezzo di due delle uscite più attese del 2019, si collola, con intenti simili ma risultati ovviamente diversi, la nuova pellicola del taiwanese Ang Lee.

gemini man
Will Smith nella sua versione “giovane”

Sulla stimolante scia delle nuove tecniche che stanno ribaltando, in maniera sempre più pressante e veloce, la narrazioni cinematografiche,\ Gemini Man si mette in prima linea nella rivoluzione visiva che continua a rimaneggiare e sopraffare il profilmico. Reso, quest’ultimo, sempre più impercettibile e malleabile, concedendo perfino la possibilità a Will Smith di scontrarsi con la sua controparte giovanile, non realizzata attraverso la sovrapposizione di immagini del passato, ma ricostruendone i connotati in maniera globale tramite l’utilizzo della CGI. Il tutto coronato da un’estetica in 60fps che supera il consueto 3D, ampliando la tridimensionalità degli spazi e cercando l’immersività totale dello spettatore.

Una scena di Gemini Man

Rivoluzioni su cui l’attenzione di Ang Lee è andata sempre appoggiandosi, fin dai tempi di Vita di Pi, e che toccano, all’uscita di Gemini Man, le questioni più pregnanti sulla direzione di un cinema che sta mutando la sua stessa pelle e di cui non si può che rimanere meravigliati di fronte alle possibilità future. Infatti, anche la sceneggiatura del film, con le sue convenzioni narrative, con la sua propensione all’action, allo sbalorditivo, vive sull’impressionate lavoro dei potenti effetti visivi.

Ang Lee e WIll Smith in azione sul set

Nonostante, però, la semplicità della sua narrazione, Gemini Man tenta di sfruttare con piene opportunità gli incentivi che il film propone, arrivando ad una classicità che designa i dubbi e i rimorsi di un protagonista perfetto per il grande schermo, e che si trova a dover affrontare, sotto l’aspetto sia fisico che personale, se stesso. Cecchino tra i migliori della sua divisione, il personaggio di Will Smith dovrà guardarsi – letteralmente – allo specchio, proprio quando la sua coscienza gli impediva di farlo, cercando nel suo doppio il riscatto e un’esistenza che pensava non gli sarebbe stata più concessa.

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Will Smith com’è oggi

Sebbene l’osservazione sull’analogico e il digitale, sul cinema di ieri e il cinema di oggi, viene accentuata nella parabola sulla clonazione e l’applicazione delle forze armate, è soprattutto la dimensione action e d’intrattenimento a porsi come spinta per attirare il coinvolgimento del pubblico. Un messaggio, quello sull’implicazione dei due Will Smith e delle conseguenze sul domani, che è comunque in grado di poter arricchire un’esperienza sostenuta principalmente dalle prodezze della tecnologia, la cui qualità rimane, indiscutibilmente, il vero colpo ad effetto.

Qui il trailer ufficiale di Gemini Man:

  • Gemini Man | Tra l’HFR e il clone di Will Smith: la nostra esperienza in anteprima
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