ROMA – Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina (Anna Lucia Pierro) emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa. Tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli ecco Napoli-New York, il nuovo film di Gabriele Salvatores al cinema con 01 Distribution. Il nostro Francesco Parrino ha avuto il piacere di conversare con lui a partire dalla formidabile genesi produttiva felliniana. Ma c’è stato tempo per parlare del messaggio benevolo e universali del film, dei legami con altre pellicole, e di qualche riflessione politica.
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