ROMA – A quasi vent’anni dall’ultima puntata della meravigliosa serie madre, riecco Frasier Crane (Kelsey Grammer) nel terzo atto della sua vita dopo il suo ritorno a Boston e la cattedra ad Harvard. In questa seconda stagione la convivenza con il figlio Freddy (Jack Cutmore-Scott) è sempre più equilibrata, così come i rapporti con il vecchio amico Alan (Nicholas Lyndhurst), la rettrice Olivia (Toks Olagundoye), il nipote David (Anders Keith) e la vicina-e-amica Eve (Jess Salgueiro), ma non mancheranno affatto le novità in casa Crane. Dal gradito ritorno di Roz Doyle (Peri Gilpin, regular dopo il sorprendente ritorno della prima stagione da guest) in pianta stabile nella sua vita – e con lei della figlia Alice (Greer Grammer) ormai adulta – a una toccata-e-fuga a Seattle, alla radio KACL per una puntata speciale del Frasier Crane Show.

Questo è molto altro è Frasier, o in altri termini, la seconda stagione della serie sequel-revival della straordinaria serie omonima. La serie dei record con 37 Emmy vinti nei suoi undici anni di programmazione su NBC Universal tra il 1993 e il 2004. Primato che in valore assoluto ha resistito per dodici anni, fino al 2016, anno in cui Il Trono di Spade arrivò a contarne 38, per poi consolidarsi a 59 nel 2019. Eppure ancora oggi imbattuta nel ramo delle comedy visto che è l’unica sit-com ad aver raggiunto un simile risultato (nemmeno Friends ottenne riconoscimenti del genere). La trovate su Paramount+ ed è una bella boccata d’ossigeno per tutti gli spettatori cresciuti a pane e comedy perché celebrazione universale di un genere – la sit-com – che in un’epoca ormai lontana era considerato il punto di riferimento in termini produttivi e narrativi.

Un sequel molto chiacchierato, di cui NBC e Grammer avevano provato a delineare il ritorno per quasi un decennio. La differenza l’ha fatta, nel 2018, la dipartita di John Mahoney, ovvero l’interprete di Martin Crane dell’originale Frasier. E parte da lì, infatti, il ritorno a Boston nella prima stagione del sequel seriale, e con lui il ribaltamento dello schema narrativo della serie madre con Frasier che va a convivere con il figlio Freddy ormai adulto proprio come il padre Martin fece con lui nella puntata pilota del 1993 nel lussuosissimo appartamento alle Elliot Bay Towers. Stesse dinamiche da La Strana Coppia, stesso spirito che unisce umorismo raffinato a pillole di saggezza che possono cambiarti la vita in ogni momento, e nuovi e vecchi personaggi – Alan come David e Freddy – con cui creare un legame empatico indissolubile figlio di una buona scrittura emotiva.

Da Boston a Seattle e ritorno, il mito continua e Frasier non smette di darci i giusti consigli con cui affrontare le sfide della vita. I problemi del sequel seriale, semmai, sono altri. Dopo una prima stagione un po’ incerta, la seconda stagione di Frasier decolla consolidando le dimensioni caratteriali dei suoi protagonisti. Solo che, ancora una volta, non fa menzione del suo passato. Di Niles e Daphne ancora nessuna traccia e qui, in parte, il (de)merito è dei suoi interpreti. Quei David Hyde Pierce e Jane Leeves che per via del concept della serie non sentivano di volervi prendere parte (ma chissà che decidano di fare dietrofront più in là). Rivivono, però, nello humor del figlio David e in trovate narrative sempre più esilaranti come lo erano quelle di Maris nella serie madre.

La vera incoerenza, però, sta nell’ambientare la serie a Boston senza aver mai menzionato finora, in nemmeno una singola circostanza, ciò che è stata Boston per Frasier e con lui i primi passi nel mondo nel Cheers di Cin Cin. Un’assenza, che se l’arco temporale ridotto del primo ciclo di episodi poteva in qualche modo far passare come giustificazione, stavolta, in una seconda stagione più fluida, armonica e che va in scioltezza prendendosi perfino dei rischi nel suo sviluppo episodico, appare sempre più una lacuna narrativa a cui gli autori Joe Cristalli e Chris Harris dovranno presto porre rimedio. Nell’attesa, il dottore è tornato: Frasier si conferma una visione celestiale per tutte le stagioni. La buona cara vecchia televisione di cui abbiamo bisogno.
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- VIDEO | Qui per una clip della seconda stagione:
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