Se i film e i cartoni animati arrivati dagli Stati Uniti, nell’Italia a cavallo tra gli Anni Ottanta e Novanta, cominciavano ad essere una certezza al botteghino, dall’oriente cominciarono ad arrivare i primi anime che tenevano compagnia ai bambini prima di andare a scuola o, magari, dopo pranzo. Una moda tutta italiana, di quei cartoon colorati arrivati dal Giappone, che raccontavano di personaggi e di guerrieri mitici, di tradizioni secolari, eppure, vicine a noi.

Come? Anche per merito di un elemento che, fin da Cara Dolce Kyoko – come vi avevamo raccontato qui – è stato spesso utilizzato nei manga, ovvero la mitica Fiat 500. Pensate che, Takaya Todoroki, protagonista di Grand Prix e il Campionissimo – prodotta dalla famosa Toei Animation, arrivando in Italia su Rete A –, prima di salire a bordo di una Ferrari, guidava proprio una Fiat 500. Compare, se pur di sfuggita, anche in Tokyo Revelation di Osamu Yamasaki, mentre è protagonista in uno dei manga più famosi della storia: Dragon Ball di Akira Toriyama.

La prima serie tv dell’anime, con protagonista Goku, è stata trasmessa la prima volta nel 1986 (e ciclicamente riproposta), dove fa la sua folgorante apparizione una Fiat 500 rossa, regalata da Yamcha a Son Goku, Bulma e il simpatico Oolong. Così, da un manga cult all’altro, la tv passava (e passa ancora, sempre con successo) un altro personaggio simbolo dell’animazione giapponese, Rupan Sansei, per tutti Arsenio Lupin III.

Infatti, il nipote di Arsenio Lupin, protagonista dei romanzi di Maurice Leblanc, creato da Monkey Punch, è un abilissimo pilota – oltre che uno scaltro ladro – e, tra un aereo e una nave, lo ritroviamo spesso al volante di una Fiat 500, mentre guida spericolato al fianco di Goemon e Jigen. Così, quella leggendaria 500 gialla, è diventata nel corso del tempo un’assoluta protagonista, diventando un must da avere. Vera o in versione modellino, per sentirci anche noi un po’ Arsenio Lupin.
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