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Ester Pantano: «Mákari, l’indipendenza della mia Suleima e Frances McDormand…»

L’attrice siciliana racconta a Hot Corn il set di Mákari. Tra Suleima, la Sicilia e le attrici che ama di più

Ester Pantano nel backstage di Makari.

MILANO – «Lucida, tenace e libera». Così Ester Pantano descrive la sua Suleima, protagonista insieme a Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioé, della nuova serie targata Rai Fiction e Palomar, Mákari, diretta da Michele Soavi, su Rai 1 a partire dal 15 marzo. La serie, tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, ci porta alla scoperta della Sicilia attraverso le indagini di Lamanna, giornalista e scrittore. Proprio a Mákari, Lamanna trova l’amore in Suleima, ragazza forte e indipendente. Dopo il successo di Imma Tataranni e film come Notti magiche, Ester Pantano ritorna a mostrare il suo talento e qui racconta a Hot Corn chi è davvero la sua Suleima.

ester pantano
Ester Pantano e Claudio Gioé in una scena di Makari

IO & SULEIMA – «Chi è Suleima? Una persona molto curiosa, intraprendente. Con Lamanna all’inizio non c’è ancora un amore vero e proprio, ma solo un grande interesse nei suoi confronti, sin dai primi momenti, ma non un amore. Nasce dalla curiosità per qualcosa che non si conosce all’interno di una comunità in cui Lamanna rappresenta un elemento nuovo, qualcosa di diverso. Così vedrete Suleima finire dentro queste indagini, una cosa che fa in modo totalmente naturale, senza una reale intenzione di diventare un agente o un’investigatrice…».

IO & I LIBRI – «Di Gaetano Savatteri conoscevo già altri libri che parlavano dei siciliani e delle nostre origini, i romanzi invece non li conoscevo. Anche perché nelle prime fasi di provino non ci avevano detto da cosa fosse tratta la serie. Poi mi è stato comunicato invece che la serie sarebbe stata tratta dai suoi romanzi e quindi sono andata di corsa in libreria a comprarli per cercare di avere più notizie possibili per costruire la mia Suleima».

ester pantano
Ester Pantano è Suleima in Mákari

IL CAST – «Sul set c’era veramente un bel clima ed è stato bello che una storia siciliana sia stata raccontata da siciliani, ognuno con un background diverso, perché veniamo tutti da parti della Sicilia differenti. C’è stato uno scambio umano molto forte, ho trovato in Domenico Centamore un pezzo di famiglia e un amico fraterno. Con Claudio Gioé c’è stato uno scambio professionale molto forte, anche riguardo la recitazione. Riguardo il periodo Covid, diciamo che non ci siamo potuti lamentare perché avevamo una cornice intorno paradisiaca con il mare a due passi. Ovviamente ha limitato però lo scambio umano sul set. Alla fine è stato interessante dover ricalibrare l’affetto a una distanza diversa e doverlo manifestare in altri modi».

PERSONAGGI FEMMINILI – «Trovo che il fatto che ci siano molti più personaggi femminili in televisione con una propria indipendenza, come Suleima, sia una cosa innovativa rispetto al passato ma attuale e normale rispetto alla realtà. L’ho affrontato come affronto la mia vita, fa parte di me questo non essere ancella nella vita. Non mi sembra nemmeno ipotizzabile il contrario, rispetto le scelte di ciascuna donna, ma rigetto il senso di colpa che tende a mettere addosso la società alle donne per volersi realizzare. Non sempre si ha come unico sogno costruire una famiglia e fare bambini».

Ester Pantano sul set di Mákari con il regista Michele Soavi

GLI INIZI – «Ho iniziato con il canto. Mia madre è il motore della concretizzazione di tutto quello che è astratto e ha capito che non sarei mai potuta stare dietro una scrivania. Sono ipercinetica. Devo sempre fare qualcosa per muovermi, quindi ho iniziato a studiare canto e lei e il mio maestro mi hanno iscritta di nascosto a un festival canoro. Ho cantato due canzoni e dopo l’esibizione la presentatrice voleva intervistarmi, ma non riuscivo nemmeno a parlare per l’emozione. Quindi ho iniziato con il teatro fino ad arrivare a studiare recitazione a Roma, catapultata in una nuova realtà».

CINEMA, TEATRO O TV? – «Vengo dallo sport, ho fatto agonismo e ginnastica artistica e diciamo che sono abituata ad avere un pubblico davanti. ma quando fai una gara sei veramente sola con te stessa, nel senso che qualsiasi cosa succeda deve continuare, non c’è uno stop, non c’è un rifacciamolo ma si continua. Ovviamente il cinema e la televisione sono un’altra cosa, ma in questo momento – nonostante la pandemia – quello che mi dà più adrenalina resta il teatro, proprio perché c’è una fallibilità che deve tramutarsi in qualcosa di efficace…».

Frances McDormand in Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

LE MIE ISPIRAZIONI – «Dunque, vediamo: ho letteralmente adorato Frances McDormand in Tre manifesti a Ebbing, Missouri e continuo ad amare profondamente Anna Magnani. Da poco però ho scoperto anche un’altra grande attrice dopo aver visto Pieces of a Woman. Lei è Vanessa Kirby, che mi è piaciuta veramente molto nel film, grande intensità. Infine devo citare anche Shia LaBeouf che rimane una grande fonte di ispirazione…».

  • VIDEO | Claudio Gioé: «Mákari e un’altra faccia della Sicilia»

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