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Estate ’85 | La ballata pop e sensuale di François Ozon sull’adolescenza

Un’estate, due ragazzi e una storia d’amore per un film che è la summa del cinema del regista francese

estate '85

ROMA – «Se un giorno girerò un lungometraggio, il primo sarà un adattamento di questo romanzo». Era il 1985 e un François Ozon adolescente, leggendo il romanzo di Adam Chambers, Danza sulla mia tomba, pubblicato tre anni prima, si era ripromesso di debuttare al cinema con un’adattamento di quel libro che tanto lo aveva colpito. Le cose non sono andate esattamente così ma «i film vengono realizzati nel momento preciso in cui devono esserlo» e allora ecco che trentacinque anni dopo quella promessa il regista francese ne ha diretto un adattamento: Estate ’85. L’avremmo dovuto vedere a Cannes 2020, poi è passato alla Festa del Cinema di Roma, dove ha vinto il premio del pubblico, e ora arriva finalmente in sala alle porte dell’estate.

Estate '85
Félix Lefebvre e Benjamin Voisin in una scena di Estate ’85

Come quella che fa da sfondo alla storia di Alexis (Félix Lefebvre), sedicenne ossessionato dalla morte, e David (Benjamin Voisin), ragazzo poco più grande di lui che divora la vita a morsi. Diversissimi eppure attratti l’uno dall’altro, si incontrano al largo di Le Tréport, cittadina balneare sulle coste della Normandia, dove David salva dall’annegamento Alexis. L’inizio di un’amicizia che molto velocemente si tramuterà in amore. Il primo per Alexis, uno dei tanti per David. Ma i due si fanno una promessa: se uno di loro fosse morto, l’altro avrebbe dovuto ballare sulla sua tomba.

Félix Lefebvre e Benjamin Voisin in una scena del film

Ozon segue l’andamento frammentato del romanzo e lascia che sia Alexis a raccontare a ritroso la loro storia che (ri)scrive donando al film un’atmosfera da thriller. Perché, scopriamo all’inizio della pellicola, David muore e su Alexis pende una grave accusa. Estate ’85 diventa così un memoir ricco di suspence in cui fanno breccia parentesi pastello – enfatizzate dalla pellicola Super 16 e dalla fotografia di Hichame Alaouie -, tra t-shirt a righe e primi baci, gite in barca e serate in discoteca. Un film che, come ammesso dallo stesso regista, contiene dentro di sé tanti rimandi ad altri suoi lavori, da Una nuova amica a Frantz passando per Nella casa e Sotto la sabbia.

Una scena del film

Tutte tematiche, dal travestimento al rapporto con un insegnante, che il regista ha assorbito dalla lettura del romanzo di Chambers e che ha disseminato inconsapevolmente nel suo cinema per oltre vent’anni fino a farli esplodere in Estate ’85. Perché questo suo ultimo lavoro contiene una vitalità irrefrenabile che pulsa come il cuore di Alexis per David. E c’è una scena, un tributo a Il tempo delle mele, che ben racchiude tutta la potenza di questo omaggio di Ozon all’adolescenza e alle prime volte. Un walkman dalle cui cuffie, appoggiate da David in una discoteca affollata sulla testa di Alexis, parte Sailing di Rod Stuart.

Una scena del film

L’emozione provata da quel ragazzo, isolato dal resto del mondo, mentre davanti ai suoi occhi l’oggetto del suo desiderio balla ad un ritmo diverso dal suo, è la stessa che proviamo noi. Una vertigine che ci racconta di un’amore a due velocità destinato a bruciarsi ma, per il tempo di una canzone, assolutamente perfetto. Estate ’85 è un film sensuale e tenero, ironico e, a tratti, grottesco che mette in scena una stagione della vita fatta di turbamenti e scoperte amplificate in cui Ozon gioca con i generi e ci ricorda la potenza che ha il cinema di veicolare emozioni.

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