in

VENEZIA 77 | Emma Dante: «Le Sorelle Macaluso, il tempo e la ritualità dei gesti»

L’intervita alla regista che nel suo film ha messo in scena l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia

Emma Dante e Donatella Finocchiaro sul set di Le Sorelle Macaluso
Emma Dante e Donatella Finocchiaro sul set di Le Sorelle Macaluso

VENEZIA – «Non è un film a tema. Racconta la vita di cinque persone che inevitabilmente muoiono, si ammalano, s’innamorano. Cose che accadono in tutte le famiglie». Quelle persone sono cinque sorelle, Le Sorelle Macaluso di Emma Dante che torna al Lido di Venezia a sette anni di distanza dal suo esordio dietro la macchina da presa con Via Castellana Bandiera. Uno dei film italiani in Concorso, Le Sorelle Macaluso – lo trovate su CHILI – mette in scena l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque donne intrecciando vita e morte, tempo e memoria. La storia di una famiglia, tra amore e risentimento.

Le Sorelle Macaluso
Emma Dante, Viola Pusateri e Donatella Finocchiaro a Venzia 77

LA GENESI – «Le Sorelle Macaluso nasce da una pièce teatrale chiamata proprio Le Sorelle Macaluso. Uno spettacolo che ha girato il mondo e che continua ad essere in repertorio ancora oggi. Nello spettacolo le sorelle sono sette, compaiono anche i genitori e uno dei figli di una di loro. Quello che manca è la casa, i personaggi sono partoriti dall’oscurità, da un palco completamente vuoto. Dato che ormai le sento di famiglia, ho pensato che mi avrebbe fatto piacere dare loro una residenza. E un film mi avrebbe potuto aiutare. Ho pensato che i mobili potevano raccontare il corpo dentro cui viviamo, la casa, che custodisce ricordi e frustrazioni».

Le Sorelle Macaluso
Foto di Gruppo

IL TEMPO – «Non volevo usare il trucco per invecchiare le attrici. Mi sembrava un peccato mortale. Qui il tempo è come un chirurgo che manipola il corpo, crea le differenze che stanno dentro di noi. E questa cosa il cinema la può fare bene se lo spettatore lo accetta. È il personaggio che cambia nel tempo e non l’attrice. Spero che lo spettatore entri in questo gioco. Il tuo corpo cambia ma il tuo modo di fare il caffè non cambierà mai».

Le giovani protagoniste de Le Sorelle Macaluso

I GENITORI – «Con Elena Stancanelli e Giorgio Vasta ci siamo interrogati su che fine avessero fatto i genitori. All’inizio ci siamo preoccupati di questa mancanza ma poi abbiamo capito che non stavamo raccontando la trama delle loro vite ma entrando nella loro casa in tre momenti, i più forti e traumatici, quelli dell’appuntamento con la morte. Il primo che racconta la giornata al mare è un momento in cui non si vedono i genitori ma questo non significa che non ci siano».

Una scena del film

I GESTI – «Lia ha una passione: legge sin da quando è piccola. Ne Le Sorelle Macaluso vediamo libri di Oriana Fallaci, Dostojevski, Annamaria Ortese. C’è un’ inquadratura che ricorre sempre e che ce le fa comprendere e definire come accade anche per le altre sorelle. Ognuna di loro ha un gesto che fa uguale per tutta la vita. Per lei si tratta del dettaglio della bocca quando legge. Sia i libri che le canzoni non sono di accompagnamento nel film ma raccontano qualcosa in più allo spettatore».

  • Volete vedere Le sorelle Macaluso? Lo trovate su CHILI

La video intervista è a cura di Manuela Santacatterina:

Lascia un Commento

Jasmine Trinca e Andrea Carpenzano al nostro Hot Corner alla Mostra di Venezia.

HOT CORNER | Jasmine Trinca e Andrea Carpenzano tra guide romantiche e posti perduti

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri | Frances McDormand, i cartelli e la storia vera dietro il film