MILANO – Nata nel 1828, la vita di Effie Gray è stata veramente degna di un romanzo. Una storia poi portata sul grande schermo nel 2014 nel film diretto da Richard Laxton con Dakota Fanning, Greg Wise e Tom Sturridge. Effie Gray – Storia di uno scandalo (lo trovate su CHILI) ripercorre la vita della giovane, dall’infelice matrimonio con il poeta e scrittore John Ruskin allo scandalo londinese passando per la nuova vita con il pittore John Everett Millais, mentre tutti all’epoca conoscevano il suo nome e le sue vicende. Ma non si può fargliene una colpa, perché Ruskin non era esattamente l’incarnazione del sogno d’amore per eccellenza.
Si potrebbe pensare che i tipi artistici siano molto interessanti, profondi, sensuali. Ma ahimè, non è sempre così. Vincent van Gogh era une specie di cacciatore disperato di prostitute il cui rapporto più significativo era con il fratello (no, non in quel senso, lasciate fare a Lord Byron). Botticelli usava espressioni drammatiche come «Seppellitemi ai piedi di Simonetta Vespucci» senza mai fare una vera e propria mossa perché così ingenuo da diventare ossessionato dall’amante di un Medici. E all’epoca una cosa che si faceva se si voleva finire morti era impegolarsi con l’amante di un Medici. Degas odiava le donne, tranne forse Mary Cassatt. Ruskin era più un critico d’arte che un artista, ma ne frequentava molti. Incontrò per la prima volta Eufemia “Effie” Gray quando lei aveva tredici anni e lui ventitré.
A un occhio moderno, questo non sembra un inizio di buon auspicio, ma all’epoca non era così strano e sia la sua che la famiglia di Ruskin aspettarono che lei avesse diciannove anni prima di spingerli verso il matrimonio. Acconsentirono, e le cose sembrarono andare bene per circa cinque anni. Fu in questo periodo che John Everett Millais (uno dei massimi esponenti del movimento preraffaellita), pittore favorito e influenzato da Ruskin, decise di usare Effie come modella per il suo dipinto, L’ordine di rilascio.
Per Effie era un miglioramento rispetto a Ruskin, che trascurava la moglie sostenendo di trovarla ripugnante e non aveva nemmeno consumato il matrimonio. Mentre dipingeva, Millais ed Effie divennero intimi. Era, dopotutto, ancora abbastanza giovane e la sua relazione coniugale si stava rivelando essere un fallimento. Così, nel 1854, dopo aver chiesto l’annullamento del matrimonio e suscitato un enorme scandalo da far tremare tutta la Londra vittoriana – che parlava di un triangolo amoroso negli anni ispiratore di opere teatrali e film -, sposò il pittore e continuò a fare da modella per lui.
Si trattò di un evento di non poca rilevanza: era alla stregua di un divorzio e troppo avanti sui tempi, dal momento che la Legge sulle cause matrimoniali venne introdotta solo tre anni dopo e in generale la società non sembrava troppo incline ad accettare un salto di modernità come questo. La vita della nuova coppia continuò relativamente felice, anche se, nonostante gli otto figli, non venne mai realmente accettata e persino la regina Vittoria si rifiutò di ricevere Effie a corte. In punto di morte, l’ultimo desiderio di Millais fu la riabilitazione sociale della moglie che avvenne solo quando la donna aveva ormai sessantasette anni. Una figura femminile divenuta poi simbolo della messa in discussione del ruolo della donna nella società.
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