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Edoardo Ferrario: «La comicità? Un’arte che fa respirare e arricchire»

La nostra intervista ad uno dei più grandi (e intelligenti) stand up comedian italiani

Edoardo Ferrario
Edoardo Ferrario

ROMA – Sorriso irresistibile, parlantina tagliente e uno spiccato senso dell’umorismo che, a conti fatti, lo ha reso uno dei più grandi stand up comedian italiani. Così, quando lo chiamiamo al telefono, Edoardo Ferrario ci risponde con sincero piacere, pronto a raccontarci dei suoi spettacoli, dei suoi mitici personaggi e, anche, delle sue commedie preferite. Infatti, Ferrario, è stato il primo comico italiano a finire su Netflix (Temi Caldi, non perdetelo…) e, attualmente, è anche su RaiPlay con Paese Reale, un talk show decisamente particolare dove diventa un one man show capace di essere sia il presentatore che i tredici spassosi ospiti, trasformandosi nelle metafore irriverenti e satiriche dei vizi e delle virtù dell’italiano medio. Ma non solo, perché se capitate in libreria, allora tra i best seller potete trovare anche il suo primo libro, Siete persone cattive – Storie comiche di mostri italiani (Mondadori) nel quale, con una graffiante comicità, descrive quei mostri della porta accanto; quei mostri che si incontrano al lavoro, sulla metropolitano o, perché no, quel mostro che appare quando ci si guarda allo specchio. E dunque, se state pensando che gli manca solo il cinema, sappiate che, come ci ha confidato, è pronto a debuttare come regista. Che genere? In una commedia, ovvio!

Edoardo Ferrario. Photocredits: Liliana Ricci
Edoardo Ferrario. Photocredits: Liliana Ricci

Temi Caldi, è stato il primo spettacolo stand up comedian italiano a finire su Netflix. E il successo è stato enorme. Com’è andata?

La soddisfazione è stata enorme, fin dall’inizio. L’avventura è partita quando Netflix ha visto e reputato il mio spettacolo, considerandolo meritevole di essere distribuito. Ma è stato buffo scoprire, mesi dopo, che sarebbe arrivato in tutti i 190 paesi in cui è disponibile Netflix… così ho ricevuto commenti positivi da tutto il mondo, dall’Australia al Giappone! In fondo la comicità è un linguaggio universale, e Netflix fa questo, avvicina i comici del pianeta. Gli argomenti potrebbero essere sempre gli stessi, ma vengono declinati in base alle diverse culture. Poi, mi sono esibito all’estero, Londra, Berlino, Amsterdam. È stato fantastico…

Edoardo Ferrario in Temi Caldi
Edoardo Ferrario in Temi Caldi

Su RaiPlay sei in onda con Paese Reale, dove attraverso delle maschere fai satira raccontando il grottesco italiano. Qual è il tuo personaggio preferito, dovessi sceglierne uno?

Difficile dire quale sia il mio preferito, ma amo Filippo “Pips” De Angelis e Max Marzocca. Il primo è di Roma Nord, il classico tipo che parla di cose che non conosce, dall’altra parte c’è un ragazzo più ingenuo. Sono personaggi che ho fatto crescere, e molti li ho scritti tanti anni fa. De Angelis apparve già nel programma di Sabrina Guzzanti (Stati Generali ndr.), poi l’ho portato a Quelli che il Calcio…, ora, invece, è a Londra, fallito, a lavare i piatti. In fondo è quello che accade a molti giovani. Tra i nuovi personaggi mi diverte il povero Franco Taralloni, un commerciante di calzature anziano che non si abitua al mondo moderno… ma cito anche è Leonardo De Cristofari, privilegiato che vive sulle terrazze di Roma ma loda la resilienza. Sì, la resilienza, uno dei termini più abusati del momento…

Edoardo Ferrario one man show in Paese Reale
Edoardo Ferrario one man show in Paese Reale

Che consigli dai a chi vorrebbe iniziare una carriera da stand up comedian? Cercare l’originalità oppure rifarsi ai grandi?

Sono strade fattibili, ma bisogna essere originali e parlare una propria lingua. È inutile scopiazzare in un mercato così aperto e vasto, la propria voce va trovata, e se il mondo si accorge di te è perché è interessato al tuo punto di vista. Originalità, dunque, ma bisogna rivedere comunque i grandi, portandoli con noi. Penso a Gigi Proietti, era unico il suo modo di stare sul palco. Se sei un artista non puoi non apprezzare queste figure. Bisogna osservarle e metabolizzarle.

Sei in tv, sei su Netflix e sei in libreria con il tuo primo libro, Siete Persone Cattive… ma il cinema?

Ci ho pensato e sì, ci sto lavorando come regista. In questo momento sto scrivendo una commedia. Ma, capirai, non posso dirti molto di più…

E allora ti domando, l’Edoardo Ferrario spettatore cosa guarda?

Mi piacciono le commedie. Recentemente mi hanno colpito Palm Springs e I Predatori. Ho un debole per Seth Rogen e Judd Apatow e tutte quelle comedy uscite tra gli Anni Novanta e i Duemila. A proposito, mi auguro che i cinema riaprano molto presto. L’arte è fondamentale e non fa solo divertire. Anzi, fa respirare e fa arricchire…

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