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Tra Matt Dillon, il futuro e Osamu Tezuka | Il Fantafestival compie quarant’anni

Film, corti, incontri in streaming: ecco cosa vedremo alla quarantesima edizione del festival

Un dettaglio del bel poster di Tezuka's Barbara che vedremo al Fantafestival.
Freshly Popped

ROMA – Quarant’anni dopo, una creatura viva e in continua mutazione, dalle molte facce e dalle molte anime, in perenne evoluzione: l’11 novembre ritorna il Fantafestival – Mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico, storico appuntamento dedicato al cinema fantastico e horror che quest’anno – per forza di cose – supererà i confini romani e si svolgerà online fino al 15 novembre attraverso una piattaforma, Festhome, con presentazioni, incontri e masterclass con i registi in collegamento (trovate le informazioni qui), tra titoli molto attesi (leggi Nimic di Yorgos Lanthimos) e molte sorprese. Abbiamo chiesto a Michele De Angelis e Simone Starace – i due direttori artistici – di raccontarci come sarà quest’edizione.

Un dettaglio del poster ufficiale del Fantafestival.

L’EDIZIONE – «Abbiamo fortemente resistito fino alla fine per realizzare un’edizione del festival dal vivo. Essendo impossibilitati da DCPM abbiamo così colto la palla al balzo per esplorare nuovi media e forme di comunicazione che intendiamo mantenere anche per il futuro. Un esempio? Ci piacerebbe tenere comunque, una volta tornati alla normalità, una parte del festival anche online per allargare il nostro bacino di utenza. Dobbiamo ringraziare tutti gli autori e produttori che, capendo la difficoltà della situazione, ci hanno consentito di mettere le loro opere sulla piattaforma».

Carolina Crescentini in Fulmini e saette.

ANTIVIRAL, PERCHÉ? – «Lo abbiamo scelto come titolo, Antiviral, sì, perché quale migliore antivirale per combattere la depressione, data dalla tragedia che ci circonda, se non la fruizione di un’opera artistica? L’arte ci arricchisce e ci consola in uno dei momenti più bui dell’umanità. L’arte provoca conforto, svago, riflessione e non ultima compagnia. Nessuno rimane abbandonato, solo, davanti alle immagini di un film. Quindi Antiviral. Una selezione di film e corti da usare come cura per la nostra salute mentale».

Nimic
Matt Dillon in Nimic di Yorgos Lanthimos.

MUTAZIONI – «Sotto la nostra direzione artistica il Fantafestival è senza dubbio cambiato moltissimo, specie rispetto agli ultimi anni: il festival è sempre stata una manifestazione pop capace di unire arte ed intrattenimento. Noi abbiamo cercato di riportare il festival ad un livello più internazionale ed autoriale, organizzando anche retrospettive di autori importanti, poco conosciuti o ancora non riconosciuti per il loro valore».

IL FUTURO – «Come sarà il futuro? Sicuramente difficile dal punto di vista produttivo ma anche dal punto di vista dell’esercenza. Riportare la gente in sala non sarà facile e si dovrà cercare di lavorare tutti di comune accordo per farlo non escludendo dal dibattito anche le piattaforme che ormai sono cruciali per lo sfruttamento di un film. In fondo pensiamo che i tipi di pubblico siano anche diversi, abbracciare come dicevamo entrambe le tecnologie non può che portare nuovi spettatori per il nostro festival.

Una scena di Tezuka’s Barbara.

I TITOLI – «Ci sono molte cose interessanti da vedere in quest’edizione. Alcuni film italiani che nonostante i limiti di budget tentano nuove strade (La reliquia, Per aspera, Abisso nero) ed il Giappone presente con un notevole adattamento da Osamu Tezuka il grande creatore di manga dal titolo Tezuka’s Barbara. Da non trascurare le retrospettive con Jeff Lieberman, con cui avremo una master class in diretta streaming, e Piotr Szulkin in collaborazione con l’istituto di cultura Polacco di cui presentiamo una versione restaurata di La guerra dei mondi – il prossimo secolo. Tutto rigorosamente gratuito e sottotitolato in italiano».

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