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Tra moda, cinema e letteratura | Dree Hemingway e quel cognome da predestinata

Nipote di Ernest e figlia d’arte: chi è la nuova musa del cinema indipendente americano

Dree Hemingway sul red carpet alla Festa del Cinema di Roma. Foto di Elena Sudati.

ROMA – «Sì, mi sono sempre chiesta se con un cognome diverso sarei riuscita lo stesso a diventare un’attrice». Dree Hemingway ci prova ad essere umile, ma ovviamente da sempre sente la responsabilità di appartenere ad una dinastia tanto importante, originata dal mito: Ernest Hemingway. Proprio per questo, in pochi anni di carriera costruita con pazienza, è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel circuito indipendente americano. L’abbiamo vista (e fotografata) di recente alla Festa del Cinema di Roma – sotto la pioggia – dove ha presentato Run With The Haunted, un thriller duro e angosciante, diretto da John Swab, che ha interpretato assieme a Michael Pitt e che l’ha spinta per esigenze sceniche a radere i capelli.

Sotto la pioggia: Dree Hemingway a Roma. Foto Elena Sudati.

Una scelta definita da Dree come la più spaventosa della sua vita, scelta che non è stata indolore, ma che – paradossalmente – l’ha fatta riconciliare con la sua femminilità, spingendola ad essere se stessa senza paura. Un traguardo notevole per una giovane donna che è sempre stata sotto i riflettori anche per la sua avvenenza: aveva solo ventidue anni quando iniziò a sfilare, giostrandosi tra Givenchy e Chanel e posando per le riviste di moda più importanti. Una vita che oggi, dopo aver partecipato ad una ventina di film, sembra lontana anni luce.

Ancora la Hemingway. Foto: Elena Sudati

«Amo ancora questo mondo, ma ora le mie attenzioni sono tutte per il cinema. Non faccio che leggere copioni e cucinare…» ha raccontato. Figlia di Mariel Hemingway e del documentarista Stephen Crisman, Dree nasce nel dicembre del 1987 in una famiglia differente da tutte le altre: il bisnonno Ernest segnò in maniera indelebile la narrativa del Novecento prima del suicidio e, anche se non si è mai sentita attratta dai romanzi scritti dal suo avo (argh), Dree ha sempre nutrito un sincero apprezzamento per lui.

La madre Marie, poi, come la compianta zia Margaux, è stata un’attrice molto apprezzata, che ha toccato il vertice con la candidatura all’Oscar, a soli diciotto anni, per Manhattan. «Sono io la prima a chiedere tanto a me stessa per il cognome che porto, per dimostrare al mondo che sono qualcosa di più di un membro di una famiglia così importante», ha aggiunto. Ecco allora la moda, le passerelle per Gucci, Jean-Paul Gaultier e Paco Rabanne. Fino al cinema: primo ruolo in Starlet del 2012, di Sean Baker, in cui era una ragazza scapestrata che trova un’inaspettata somma di denaro. Poi Giovani si diventa di Noah Baumbach, Love after Love di Russell Harbaugh e The Disaster Artist di James Franco. Che stia per nascere una nuova diva? Non sembra poi così strano.

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