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Davide Iacopini: «Genova vent’anni dopo, il mio Masantonio e Joaquin Phoenix…»

Il set della Diaz, una nuova serie in TV, gli attori del cuore: l’attore si racconta a Hot Corn

Davide Iacopini in una scena della nuova serie Masantonio.

MILANO – Provò ad andare al G8 in quel luglio del 2001, ma non ci riuscì. Così se ne tornò in spiaggia, senza pensarci troppo. Il dramma di Genova però, paradossalmente, se lo trovò poi davanti a Bucarest, anni dopo, sul set di Diaz – Don’t Clean Up This Blood di Daniele Vicari in cui interpretava Marco, un ragazzo del Social Forum. Adesso Davide Iacopini ritorna in televisione con una nuova serie, Masantonio, a fianco di Alessandro Preziosi, ma la nostra intervista comincia proprio da quei giorni di vent’anni fa, quando tutto doveva accadere e nessuno sapeva che quel G8 sarebbe finito nei libri di storia. Per i motivi sbagliati.

Davide Iacopini con Alessandro Preziosi in una scena di Masantonio.

LA MIA GENOVA – «Partiamo da Genova? E allora Genova sia, vent’anni fa: ero in Liguria, ma in quel periodo abitavo a Novi Ligure. Ero in vacanza ad Albenga, avevo diciassette anni quindi non è che me ne fregasse molto del G8 e di quello che stava succedendo. Non avevo molta coscienza ancora. Però ero molto incuriosito da tutto quel movimento e così cercai di prendere uno dei treni speciali che arrivavano dalla Francia. Non si fermò nemmeno ad Albenga e così me ne andai in spiaggia. Oggi lo dico con un po’ di rimorso, ma il mio G8 l’ho vissuto in spiaggia. Da un lato mi dispiace, dall’altra no, perché ho amici che poi sono finiti a Bolzaneto e ho sentito le loro storie terribili…».

Una scena simbolo del G8 di Genova del 2001.

DENTRO LA DIAZ – «Il set di Diaz – Don’t Clean Up This Blood è arrivato undici anni dopo e in seconda battuta: Daniele Vicari in realtà mi aveva scelto per un film che poi non avrebbe girato sulla vicenda del miglior amico di Carlo Giuliani, Edoardo Parodi, morto in Svizzera pochi mesi dopo, nel 2002. Una storia incredibile che saltò perché non c’erano finanziatori. Così sono finito sul set di Diaz, e lì ho aggiunto conoscenza, studiato, visto materiali. Il set? Fu una sensazione strana: eravamo a Bucarest perché non c’erano i permessi per girare a Genova, e c’era la consapevolezza di raccontare una storia che andava raccontata, anche perché di tutto il G8 non c’erano immagini della Diaz. Quel film diventò così il tassello mancante di quei giorni. Ricordo anche la sensazione che quello che stavo facendo avesse un valore sociale. Fu un film corale, anche se sia con Elio Germano che con Claudio Santamaria in realtà ho girato poco…».

Iacopini in una scena di Diaz. Era il 2012.

SANDRO & MASANTONIO – «In Masantonio interpreto Sandro Riva, ovvero l’uomo che deve impedire a Masantonio di farsi uccidere. Sandro è un poliziotto buono, che si porta dietro il suo passato, un poliziotto affidabile, sicuro, insomma quello che speri di incrociare e quello che non c’era alla Diaz in quel luglio del 2001. Ha valori umani complementari a Masantonio e così si forma una strana coppia, strana come lo sono la maggior parte delle coppie televisive. Riusciranno anche a volersi bene, a modo loro, ovviamente».

Masantonio
Iacopini con Alessandro Preziosi in Masantonio.

IO & PREZIOSI – «Ho conosciuto Alessandro solo alla lettura del copione. Non ci eravamo mai incontrati prima. Un grande professionista, ha fatto un lavoro enorme su Masantonio e abbiamo cercato subito di capire come interagire. Non è semplice fingere di conoscersi da anni quando ti sei appena incontrato, quindi sul set abbiamo iniziato a prenderci in giro e abbiamo trovato la chiave giusta. Per quattro mesi abbiamo così messo in scena il rapporto tra Masantonio e Riva. Abbiamo concluso le riprese nel settembre del 2019. Pazzesco, no? Quasi due anni fa. Doveva andare in onda nella primavera del 2020, poi nell’autunno e invece tra pandemia e lockdown eccoci qui».

Joaquin Phoenix e Amy Adams in Her di Spike Jonze.

I MIEI MITI – «Sono fissato con Joaquin Phoenix. Da anni. La prima folgorazione è stata con Walk The Line in cui interpretava Johnny Cash, poi ho amato molto Her, film molto più sottile rispetto a Joker, in cui riesce a trovare una chiave sua davvero potente, minimale, quasi da chirurgo della recitazione. Un altro attore che amo molto è Shia Labeouf, un attore pericoloso, capace di tenerti sempre sulle spine: quando appare sullo schermo potrebbe tirare una coltellata oppure un bacio. L’ho amato molto in Honey Boy, ovviamente, e poi anche in Pieces Of A Woman, dove ha un ruolo esplosivo. La sua follia mi ricorda quella di Jack Nicholson, rimango attaccato allo schermo quando c’è lui…».

  • Qui sotto il trailer di Masantonio:
  • Qui potete rivedere Diaz su CHILI

 

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