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Il primo film sul Covid-19? Si chiama Corona ed è un thriller ambientato in un ascensore

Incredibile, ma vero: un regista produce (già!) un thriller ambientato durante la pandemia

Coronavirus
Il primo poster di Corona, thriller ambientato durante la pandemia.
Freshly Popped

LONDRA – Incredibile, ma vero: proprio mentre il Coronavirus è arrivato a un punto di non ritorno e perfino Boris Johnson ha dovuto arrendersi all’evidenza (altro che gregge, si è preso il virus anche lui) c’è qualcuno che in tempi record ha già scritto, prodotto e diretto un film sull’emergenza globale che stiamo vivendo. Il titolo? Non troppo originale, ma non si è voluto rischiare da questo punto di vista alcun fraintendimento: Corona. Il regista, Mostafa Keshvari, si è immediatamente lanciato nel momento devastante che stiamo vivendo per elaborare qualcosa di particolare però che ha a che fare con il Covid-19, ma non solo.

Niente panico: siamo in un ascensore e c’è il Coronavirus…

Prima però di accusare Keshvari – che non è un novellino, nel 2015 era finito a Cannes nei cortometraggi – di opportunismo e di sciacallaggio morale, attenzione però, perché il film parte dal virus per ragionare (anche) sul concetto di razzismo e tolleranza. Parte tutto dalla frase di lancio: «Fear is the virus. Hope is the cure». Insomma, il vero virus è la paura (già in Contagion si ragionava su questo concetto) e l’unica cura è la speranza. A questo punto vorrete conoscere la trama, giusto? Molto semplice: un gruppo di persone si ritrova chiuso in un’ascensore all’interno di un edificio in cui si è diffuso il Coronavirus.

Coronavirus
«Non mi sento benissimo»: una scena di Coronavirus.

Tutto qui? No, perché all’interno dell’ascensore ci sono personaggi di varia provenienza, etnia e anche qualcuno di dubbia moralità, tipo un anziano con la svastica tatuata in fronte e una pistola in tasca (per qualsiasi evenienza, magari per sforacchiare il Covid-19). Insomma, un bell’ambientino che si trasforma in incubo quando una ragazza cinese inizia a tossire (ehm), l’ascensore rimane bloccato e qualcuno dice serenamente: «We’re all going to die in here!». Insomma, sul bisogno di un film del genere in un momento tanto terribile ci sarebbe da discutere a lungo (ma nemmeno troppo in realtà), la speranza però è che tra dieci anni Corona risulti vecchio e datato quanto un film di fantascienza degli anni Cinquanta.

  • Qui potete vedere il trailer di Coronavirus:

  • Coronavirus | A New York la città si ferma. Ecco come

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