Chris Pine non sbaglia un colpo. E il suo prossimo film targato Netflix lo dimostra: Outlaw King di David Mackenzie ha appena aperto il Toronto Film Festival. Nella pellicola interpreta Roberto I, che passa da sovrano di Scozia a fuorilegge (nelle sale italiane dal 9 novembre). Figlio d’arte, ne ha fatta di strada da quell’episodio di E.R. – Medici in prima linea, con cui ha debuttato, al ruolo di Principe azzurro cercasi con Anne Hathaway, quando di corona ne indossava una di tutt’altro genere. E in attesa di rivederlo in Wonder Woman 1984, attende la chiamata alle armi per il prossimo capitolo di Star Trek, ancora nei panni del capitano Kirk. Intanto manda in delirio la capitale del Canada per la première mondiale di uno dei suoi progetti più attesi e impegnativi.

UNA STORIA VERA «Non sapevo nulla delle vicende di Roberto I prima di essere coinvolto in questo progetto. Oltre alle solite sfide da affrontare per un film in costume, come l’accento o le cavalcate a cavallo, ho trovato intrigante la visione del regista. David (Mackenzie, ndr) offre una sensibilità diversa, quasi misteriosa, e questo mi sprona a dare il meglio. Lui chiama l’improvvisazione “un errore fortunato”, incredibile, vero?».

IL REAME DI HOLLYWOOD «Ci sono aspetti del mondo dello spettacolo che, effettivamente, ricordano la vita di corte. A Hollywood vieni trattato diversamente, che tu lo meriti o no. L’aspetto pericoloso però è quando inizi a pensare che questo comportamento ti sia dovuto. L’ossequio nei confronti dei reali invece all’epoca era dovuto alla presunta connessione con il divino che rappresentavano».

IL POTERE «M’interessa esplorare i vari aspetti del potere umano. Il mio personaggio viene da una famiglia ricca, una delle condizioni più ammirate in occidente, ma decide di rinunciare al sangue blu e alla sicurezza economica sua e della famiglia, rischiando tutto per il bene di molti. Oggi più che mai questo è un modello necessario. Negli Stati Uniti odierni instilla la speranza che esistano più atti di generosità e che l’egoismo possa essere arginato. Storie come queste meritano di essere raccontate».

IL NUDO FRONTALE «So che se ne sta parlando tanto in questi giorni e mi sembra interessante che succeda, visto che tutti abbiamo certe parti anatomiche. Non pensavo fosse strano vedere al cinema una scena d’amore e neppure un pene. Possibile che mostrare due persone che fanno sesso scateni ancora Google Alert? È ovvio sia stato imbarazzante girare la sequenza ma spero che riguardo al film non si parli solo del mio nudo frontale».

IL MESSAGGIO «La mia speranza? Vorrei che il film mostrasse, specie nella parte finale, come gli uomini siano degli animali, anzi delle bestie. Non siamo noi che cerchiamo di uccidere e dominare gli altri? Questa è l’essenza dell’istinto selvaggio».

BURT REYNOLDS «La comunità artistica di Hollywood è davvero piccola e quando qualcuno viene a mancare inevitabilmente la reazione è di immenso rispetto e di tristezza. Grazie a mio padre ci siamo incrociati molto tempo fa. Come dimenticare i suoi iconici baffi?»
- Qui potete vedere il trailer di Outlaw King:
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