ROMA – «Credo che il film, in molto modi, sia un’espressione della memoria. La macchina da presa e i punti di vista sono una parte integrante in questo senso. E l’idea di ritrovare la piccola protagonista, Sophie, da adulta che guarda indietro alla sua infanzia attraverso i filmini della camera da presa usata durate una vacanza con il padre mi è sembrato interessante ed importante anche per riuscire a portare gli spettatori all’interno della storia». Charlotte Wells racconta così la scelta visiva con la quale si è approcciata ad Aftersun, riuscito esordio alla regia vincitore del Premio della Giuria French Touch alla Settimana della Critica di Cannes 2022 presentato ad Alice nella Città – dove il 16 ottobre sarà anche protagonista di una masterclass all’Auditorium Parco della Musica – che presto vedremo su Mubi. La storia? Quella dell’undicenne Sophie (Frankie Corio) che, alla fine degli anni Novanta, fa tesoro del raro tempo trascorso insieme all’amorevole e idealizzato padre Calum (Paul Mescal) durante una vacanza in Turchia. Mentre l’adolescenza di Sophie prende piede, Calum cerca di nasconderle la sua lotta contro il peso della vita al di fuori della paternità.
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La video intervista a Charlotte Wells è a cura di Manuela Santacatterina:
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