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Chaos Walking | Tom Holland, Daisy Ridley e la distopia dei pensieri degli umani

Il nuovo fantasy di Doug Liman cerca una nuova frontiera, anche se non sempre riesce nell’intento

chaos walking

MILANO – La fantascienza continua imperterrita a sondare quelle possibilità, alcune terrificanti, altre meno, che almeno una volta nella vita ci sono passate per la testa. Quante volte abbiamo creduto di essere soli con i nostri pensieri, pensato di essere irraggiungibili, che nessuno potesse sentirli. Qui sulla Terra è impossibile, ma forse su un altro pianeta la storia cambia. Ce lo mostra Doug Liman che, adattando il romanzo Il buco del rumore di Patrick Ness, racconta di un futuro distopicoin Chaos Walking (lo trovate su CHILI). Un cast di tutto rispetto, con Tom Holland, Daisy Ridley, Mads Mikkelsen e Joe Jonas, per un film che dovevamo vedere già nel 2012 ma la cui produzione, firmata Lionsgate, si è protratta fino ad oggi.

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Tom Holland e Daisy Ridley in una scena di Chaos Walking

Chaos Walking parte un po’ come Avatar, con gli umani messi su un’astronave e inviati su un altro pianeta lontano sessantaquattro anni dalla Terra. Un nuovo mondo da colonizzare. È la sorte di Viola (Daisy Ridley), la cui capsula ha però un malfunzionamento quando entra a contatto con l’atmosfera e si schianta al suolo. Finisce in un insediamento, dove incontra il giovane Todd (Tom Holland) e dove scopre che, cosa abbastanza strana, ci sono solo uomini. Le viene detto che tutte le donne sono morte anni prima. Ma non è la cosa più strana che vede. C’è una sorta di aurea intorno a quegli umani, come un velo di fumo colorato che aleggia sulle loro teste. Non sa cosa sia, ma ogni volta che lo vede sente le loro voci, anche se non stanno parlando.

Mads Mikkelsen in Chaos Walking

In quell’insediamento, che rispetto alla Terra sembra essere fermo nel tempo e ha l’aspetto di una di quelle cittadine tipiche dei western – con tanto di uomini della legge a cavallo e cappelli da cowboy –, tutti possono sentire i pensieri degli altri. A dire il vero, in tutto il pianeta è così e nessuno sa il perché. Immaginate quanti conflitti potremmo innescare o evitare se veramente avessimo la possibilità di sapere cosa passa per la testa di chi abbiamo davanti. Una dimensione di puro caos. Ancora di più se si presenta, come in questo caso, un tranello con una punta di femminismo che oggi è alla base di moltissimi film. D’altronde lo abbiamo visto tante volte, possiamo anche cambiare pianeta ma i tratti fondamentali dell’umanità difficilmente si modificano.

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Una scena di Chaos Walking

Todd e Viola scopriranno insieme la verità, tra qualche momento di goffaggine adolescenziale e il dolore per la perdita di qualche fedele compagno di viaggio. Nonostante abbia la sua piena dignità di sci-fi, con ottimi effetti speciali, Chaos Walking si presentava inizialmente come l’erede di Cloud Atlas, un fantasy diverso dal solito che avrebbe potuto dare una nuova impronta al genere. Non sempre però riesce nel suo intento e le epiche premesse con cui introduce lo spettatore nel suo straordinario mondo si appiattiscono nel corso dei suoi 110 minuti di durata. Rimane un piacevole viaggio nella distopia più leggera, quella in cui immergersi quando si cerca qualcosa di non troppo impegnato.

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Qui potete vedere il trailer di Chaos Walking:

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