VENEZIA – Se dovessimo scommettere su chi si aggiudicherà la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile di Venezia 79, noi di Hot Corn punteremmo tutto su Cate Blanchett. Voi potreste obiettare che ci piace vincere facile ma la sua interpretazione in Tár, film in Concorso diretto da Todd Field – che torna dietro la macchina da presa a quindici anni di distanza da Little Children – è una di quella capaci di definire una carriera. Un film realizzato «per lei» e non «pensando a lei» come ha sottolineato il regista. L’attrice interpreta Lydia Tár, prima donna della storia a divenire direttrice di una delle più importanti orchestre tedesche che, mentre è in vetta al (suo) mondo, lo vede disintegrarsi pezzo per pezzo sotto i suoi occhi.
LYDIA TÁR «Il suo passato la tormenta. C’è qualcosa che cerca di reinventare, cerca di trasformarsi attraverso la musica. Questi sono tutti elementi presenti nel film e trovo che sia stato affascinante lavorare con Todd perché è stato molto bravo a presentare i due volti delle cose. Ci siamo fatti guidare da lui e spesso ci ha dato l’idea di cosa poteva esistere tra le righe. Lydia è sul monte Olimpo, è arrivata come artista ma come essere umano sa che il passo successivo la porterà in basso. E ci vuole coraggio ad affrontarlo. Credo sia questa è la parte horror del film».

LA TRASFORMAZIONE «Quelli del film sono personaggi molti umani. Nel cinema di Todd siamo invitati ad entrare come se fossimo una mosca sulla parete. Siamo invitati a vedere le dinamiche tra le persone. Fin dalla prima sillaba che ho letto della sceneggiatura, ho capito che era complessa. Questo è film su una trasformazione. Il personaggio evolve ma quello che non è mai cambiato nel corso del film è che non conosce più se stessa, è un essere pieno di contraddizioni».

OLTRE LA SESSUALITÀ «Credo sia importante a livello di società affrontare questi temi perché l’omogeneità a livello artistico è la morte. Ma la pratica artistica non è educativa. Un’opera d’arte può essere discussa, ma le reazioni vanno al di là di questo. Non ho mai pensato alla sessualità del mio personaggio. Lei semplicemente è. E credo che siamo grandi abbastanza per vedere il film senza pensare a questo aspetto».

L’IDENTITÀ «Credo di essere ancora nel processo di diventare chi sono. Non ho mai visto la mia identità come statica e credo sia questa la cosa bella degli esseri umani, la nostra capacità di cambiare. Mi da fiducia».
Qui sotto potete vedere il trailer del film con Cate Blanchett:
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