ROMA – A due anni di distanza dal successo di Notti Brave, Carl Brave ritorna ora con un nuovo disco, Coraggio, diciassette canzoni con dentro molti ospiti (tra cui Elodie su Parli Parli) e una miscela sonora unica tra rap, cantautorato e pop. Questa volta però oltre alla musica, noi di Hot Corn abbiamo cercato di coinvolgerlo nella nostra rubrica Io & Il Cinema per capire qual è il suo cinema del cuore, tra attori preferiti e film cult, senza dimenticare che proprio lui per un suo video di qualche mese fa – quello di Che poi – riuscì a coinvolgere addirittura un mito come Carlo Verdone, facendogli interpretare il ruolo di un senatore romano. Ecco qui le risposte di Carl.
IL TUO FILM PREFERITO – «L’odio di Mathieu Kassovitz è senza dubbio il mio film preferito. Ma non solo, è anche quello che più mi ha cambiato la visione del cinema e ha influenzato il mio modo di scrivere e raccontare determinate realtà. Mi ha subito colpito per la fotografia e il suo modo unico di portare sul grande schermo uno spaccato di vita di strada, delle banlieue parigine».
IL TUO ATTORE PREFERITO – «Domanda difficilissima, ma se proprio devo fare dei nomi e scegliere qualcuno, direi tra gli italiani Piefrancesco Favino. Perché? Perché forse è il più eclettico e camaleontico. Mentre tra gli attori internazionali dico Denzel Washington, un interprete che mi piace molto e penso abbia uno stile e un’attitudine incredibile. E poi ha anche una camminata pazzesca!».
LA TUA COLONNA SONORA PREFERITA – «La mia colonna sonora preferita è quella di una serie tv inglese dal titolo Utopia, composta da Cristobal Tapia de Veer. Le musiche (potete sentirle qui) sono davvero particolari: una musica minimale, fatta di suoni piccoli ma che insieme costruiscono un mood davvero suggestivo che sa essere a tratti sia ipnotico che ansiogeno».
IL CONSIGLIO AI LETTORI DI HOT CORN – «Dunque, vediamo: un film che mi sento di consigliare a chi sta leggendo queste righe è Lavorare con lentezza, diretto da Guido Chiesa nel 2004. Bellissima anche la colonna sonora di Theo Teardo…».
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