ROMA – Il nuovo vento di un certo cinema europeo – ricercato, estetico, significativo – soffia forte dal Nord, portando molti autori da tenere d’occhio. Tra loro, Joachim Trier, norvegese classe 1974, bravo anche prima del boom con La persona peggiore del mondo nel 2021, a tal punto da meritarsi, per ben due volte, la Croisette di Cannes, prima con Oslo, 31. August, inserito in Un Certain Regard, e poi nel 2015, in Concorso, con il notevole Segreti di famiglia, passato poi male in sala e ora in streaming su Prime Video, Apple TV+ e CHILI. Andando controcorrente alla terra da cui proviene, per Trier questo film è invece stato il battesimo del fuoco. Perché? Perché lo ha girato in lingua inglese, con un grande cast, alzando il tiro e centrando il bersaglio (e il grande pubblico) al primo tentativo, mescolando un elegante formalismo visivo tipico del Nord Europa, ma abbracciandolo allo stesso tempo con un tepore empatico.

La storia è di quelle che non possono lasciare indifferenti, con un collettivo di personaggi alle prese con le materie principali della vita: amore, ricordo, morte. Segreti di famiglia ruota attorno ad Isabelle (Isabelle Huppert), fotografa di guerra francese, deceduta (suicida) in un incidente d’auto. Due anni dopo la sua scomparsa, viene organizzata una retrospettiva fotografica a New York e, con l’occasione, il marito Gene (Gabriel Byrne) e i figli Jonah (Jesse Eisenberg) e Conrad (Devin Druid), si ritrovano a confrontarsi (e scontrarsi) sulla memoria della madre, sovrapponendo passato e presente lungo una linea temporale fatta di dolori e rivelazioni.

Eppure, l’equilibrio principale in Segreti di famiglia non è la morte e nemmeno la rielaborazione del lutto perché Trier nelle raffinate immagini e nella geometrica scrittura sintetizza le vite di chi è rimasto. Perché Isabelle – nelle sue foto, nei flashback, nei sogni – è l’assenza che riesce (ancora) a muovere la famiglia. Una famiglia che sbaglia, cade, ha paura. Jonah, Gene e Conrad, nuclei all’interno di un solo nucleo famigliare, incastro di riflessi rivelati da un gruppo di attori formidabili: Isabelle Huppert e Gabriel Byrne sono una garanzia, così come Jesse Eisenberg è perfetto nella parte di chi scappa per non affrontare un dolore che non lascia scampo.

Non solo loro però: fate attenzione anche alla magnifica apparizione di Rachel Brosnahan poco prima che cambiasse tutto (non era ancora famosa e non ancora alla voce The Marvelous Mrs. Maisel) e a Devin Druid, diventato poi una star di Netflix con Tredici, ma che qui era praticamente all’esordio sul grande schermo. Personaggi dagli ingranaggi irregolari, costruiti su incostanti e precari livelli. Ma tutti, traducendo letteralmente il titolo originale (che ha molto più senso una volta che finirete il film), Louder Than Bombs, più forti delle bombe, che non a caso era il titolo di una celebre foto, poi finita sulla copertina di un disco degli Smiths. Emozionante e consigliato.
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- VIDEO | Qui il trailer de Segreti di famiglia:
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