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Caleb Landry Jones: «L’amore per il cinema e la mia musica, tra Orson Welles e Nitram…»

La nostra intervista all’attore e cantante, che racconta il nuovo album Gadzooks Vol. 2, ma non solo

Caleb Landry Jones in una scena di Nitram di Justin Kurzel.

MILANO – Un talento trasversale e totale quello di Caleb Landry Jones, texano classe 1989, diviso equamente tra cinema e musica. Lo abbiamo visto in titoli come Scappa – Get OutFinch a fianco di Tom Hanks e nell’ancora inedito Nitram, per cui nel 2021 ha vinto il premio come miglior attore al Festival di Cannes. Anche sul lato musicale però, non scherza affatto: tre album pubblicati e l’ultimo, Gadzooks Vol. 2, una bomba psichedelica tra vintage e moderno, con uno stile molto anni Settanta e un notevole gusto sonoro. Noi di Hot Corn – suoi fan dai tempi di X-Men – lo abbiamo intervistato via Zoom e ci siamo fatti raccontare delle sue ispirazioni e del suo rapporto con cinema e musica.

Caleb Landry Jones
Tra cinema e musica, Caleb Landry Jones pensa alle risposte per Hot Corn.

IL MIO DISCO – «È vero, Gadzooks Vol. 2 ricorda la musica degli anni Sessanta e Settanta. Da una parte è intenzionale perché amo quei sound, ma tanto arriva anche dal lavoro con Nic (Jodoin, nda), il mio produttore. Ha una grande ammirazione per la musica di quei decenni. Ci piacciono le stesse cose e questo ha aiutato a creare un album che è più grande di entrambi. Per quanto riguarda le tecniche di registrazione è tutto merito suo e credo sia questo il motivo per cui sembra appartenere al sound di quegli anni. Non credo che sia una musica strana, ma forse per alcune persone lo è. Per me non è strano, sono tipo: «È ovvio che ci sia questo o quello». Per me ha senso…».

La copertina di Gadzooks Vol. 2, disco uscito per Sacred Bones.

IO E LA MUSICA – «Mia madre (Cindy Anne Jones, nda) suona e compone, quindi sono cresciuto vedendola scrivere canzoni e poi registrarle per farle diventare perfette. Le suonava anche per noi in famiglia e credo che arrivi da lei questa mia passione per la musica. Mi ha influenzato molto e quei suoni che erano importanti per lei sono diventati importanti anche per me. Ho preso in mano gli strumenti e ho scoperto l’amore per la musica. Mi piace che sia nella musica che nel cinema puoi interpretare una parte, puoi essere te stesso e a volte andare molto lontano da te e nasconderti, dietro una voce o un volto. Anche in una canzone – se ci fate caso – potete sentire emozioni diverse nelle diverse parti di un brano…».

Caleb Landry Jones in una scena di The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch.

LE MIE SCELTE – «Come scelgo i film da girare? Le cose che mi fanno decidere di partecipare sono senza dubbio la sceneggiatura e poi la persona che sta dietro al progetto. Quello che vuole fare, quello che vuole conquistare, gli obiettivi della sceneggiatura. Il viaggio inizia quando leggi lo script e ti colpisce. Lì capisci che è il film giusto. Senza dubbio Nitram fa parte di questi: conoscevo i film di Justin Kurzel, da Macbeth a The Kelly Gang (che vi avevamo raccontato qui, nda), ed è stato facile capirsi una volta sul set…».

Caleb Landry Jones in una scena di Nitram.

I MIEI FILM PREFERITI – «Di solito cambiano, a volte vedi qualcosa che ti colpisce esiste solo quello, no? Quando avevo diciassette anni ho visto Quarto Potere e per un po’ era l’unica cosa che amavo, almeno finché non ho visto Arancia Meccanica (ride, nda). Poi era solo quello di Kubrick l’unico film che volevo vedere e rivedere. A volte succede ancora. Recentemente ho visto Fuga per la vittoria di John Huston, non è il mio film preferito, ma mi ha colpito. È difficile, però se devo sceglierne uno andrei indietro fino a Batman, quello di Tim Burton. Quello è stato probabilmente il primo film che mi ha davvero affascinato quando ero piccolo…».

  • AUDIO | Qui potete ascoltare Gazdooks Vol. 2

 

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