BOLOGNA – Continua il Biografilm, attraversando geografie e generi, con storie di donne, lotte civili e visioni (anche) inquietanti del futuro. Un cartellone che ci porta a Tunisi, a Vienna, a San Francisco del 2073, senza dimenticare le battaglie quotidiane che animano il presente. Si comincia alle 19 al Cinema Lumière con Mireille e Antonio. À bout de petit souffle, firmato da Flaminia Cardini e Simone Pierini. Il documentario intreccia i percorsi della giurista francese Mireille Delmas-Marty, pensatrice del diritto globale, e dell’artista italiano Antonio Benincà. Insieme, costruiscono un dialogo sull’idea di libertà e su come orientarsi nel caos contemporaneo. Un piccolo manifesto per il pensiero critico, presentato in sala dagli stessi registi in collaborazione con Alliance Française.

Alla stessa ora, ma al Pop Up Cinema Arlecchino, arriva Una sconosciuta a Tunisi (Aïcha), del tunisino Mehdi Barsaoui. Il film segue la parabola di Aya, donna che, creduta morta dopo un incidente, fugge nella capitale tunisina per reinventarsi. Ma la sua fragile libertà è minacciata da un gesto di coraggio: la denuncia di un abuso di polizia. Un thriller in chiave pirandelliana che riflette su identità e sopravvivenza, distribuito in Italia da I Wonder. La serata prosegue alle 21.15 al Cinema Lumière con The Last Ambassador, diretto da Natalie Halla. Protagonista la diplomatica afghana Manizha Bakhtari, rimasta a rappresentare un Paese senza più un governo legittimo dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani. Tra isolamento e pressioni internazionali, la sua voce si leva a difesa dei diritti delle donne e delle ragazze afghane. La regista sarà in sala per raccontare il dietro le quinte di un documentario che si fa atto politico.

La visione più disturbante della giornata arriva però dal regista premio Oscar Asif Kapadia, ospite speciale della serata TopDoc al Pop Up Cinema Jolly (ore 21.15), con il suo 2073 – Ultima chiamata. Un documentario “ibrido”, che fonde immagini d’archivio e fiction per costruire un mondo distopico, in cui San Francisco è dominata da oligarchie ultraliberiste, tecnologie di sorveglianza pervasiva e il fantasma del neofascismo. Kapadia ci spinge a interrogarci non solo sul futuro, ma su derive già in atto nel nostro presente. La giornata si completa con altri titoli dal forte impatto sociale e umano: Fantastic Family di Nikoline Skotte, dedicato alle dinamiche familiari e sostenuto da Casa delle donne per non subire violenza; Trust Me di Joanna Ratajczak; Free Space di Karin Junger e The Mountain Won’t Move di Petra Seliškar.
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