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Berlin, I Love You | Il cuore pulsante di una città, tra Keira Knightley e Mickey Rourke

Dopo Parigi, New York e Rio, il progetto Cities of Love arriva in Germania. Tra omaggi e grandi scene

Berlin, I Love You.
Keira Knightley in uno degli episodi di Berlin, I Love You.

MILANO – «Berlino è una città che sa come ricominciare». Ma un film può essere considerato come un viaggio? Sì, ogni visione – se riuscita, ovviamente – può davvero essere il biglietto di andata e ritorno per un posto lontano, pur rimanendo fermi. Berlin, I Love You – che trovate in streaming su Prime Video e Apple – è il film collettivo girato nel 2019 che aggiunge una nuova capitale al progetto cinematografico Cities of Love dopo Paris, je t’aime (2006), New York, I Love You (2009) e Rio, eu te amo (2014). Anche qui, come nel caso di Parigi, New York e Rio de Janeiro, la sfida per i registi è stata quella di girare tanti piccoli film ambientati in città, in questo caso tra Potsdamer Platz, la Porta di Brandeburgo e l’angelo della colonna della Vittoria reso celebre da Wim Wenders ne Il cielo sopra Berlino e in Così lontano, così vicino.

Berlin, I Love You
Robert Stadlober intepreta l’artista Damiel, omaggio all’angelo di Wim Wenders.

Centrato su dieci storie d’amore – inteso nell’accezione più ampia del termine – Berlin, I Love You è prima di tutto un affresco contemporaneo della capitale tedesca. Prima protagonista fra tutti i personaggi, la città è infatti il cuore pulsante del film, un cuore segnato da una cicatrice indelebile, ovvero il Muro, e da un passato ingombrante popolato da ombre oscure, come il nazismo e la Guerra Fredda. Ma, e qui c’è l’intuizione migliore del film, in poco meno di 120 minuti ci verrà svelato soprattutto il volto nuovo e moderno della metropoli: aggregatrice di persone, storie e nuove speranze, tra biciclette, sogni e nuove amicizie. In più un cast che abbraccia tanto Luke Wilson e Diego Luna quanto Helen Mirren, Jim Sturgess, Mickey Rourke e Keira Knightley.

Berlin, I Love You
Helen Mirren in una scena di Berlin, I Love You

Le storie sono molteplici, da un’artista israeliana in cerca di fortuna ad un piccolo rifugiato che ha il diritto ad avere un futuro, in scena vediamo sempre personaggi diversi per estrazione culturale, età e origini. Tutti però sono accomunati dallo stesso desiderio, quello di ricominciare a vivere, dopo una delusione d’amore, un sogno infranto o il rimpianto per un’occasione perduta. In un melting pot di generi – si spazia dalla rom-com al dramma fino al musical e alla spy story – Berlin, I Love You lavora per accumulo ma non perde il controllo sulle storie, riuscendo a riannodare tutti i fili.

Mickey Rourke
Mickey Rourke e Toni Garrn in una pausa sul set

Il merito? È dei dieci registi (Dianna Agron, Peter Chelsom, Fernando Eimbcke, Justin Franklin, Dennis Gansel, Dani Levy, Daniel Lwowski, Josef Rusnak, Til Schweiger, Massy Tadjedin) e dei loro sceneggiatori, ma soprattutto appartiene al cast. E se Helen Mirren e Keira Knightley soddisfano ogni aspettativa in versione madre e figlia, la vera sorpresa qui è Mickey Rourke nei panni di un padre tormentato dal rimpianto per non aver fatto parte della vita di sua figlia (Toni Garrn). Certo in Berlin, I Love You non tutto è perfetto, ma il tentativo di esplorare un pezzo di umanità vale la visione, la stessa umanità berlinese che affascinava l’angelo Damiel – ovvero Bruno Ganz – ne Il cielo sopra Berlino, film non a caso omaggiato in uno dei cortometraggi. Buon viaggio.

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  • VIDEO | Qui il trailer di Berlin, I Love You:

 

 

 

 

 

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