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James Cameron: «Avatar torna al cinema? Sarà come vederlo per la prima volta»

Il regista spiega perché il ritorno su Pandora è un’occasione unica per i fan. Vecchi e nuovi…

Una scena di Avatar
Una scena di Avatar

ROMA – «Sono passati 12 anni dall’uscita, e quindi in pratica se hai meno di 22 o 23 anni, è molto, molto improbabile che tu abbia visto il film in un cinema. Il che in un certo senso significa che non hai visto il film. Voglio dire, abbiamo scritto il film per il grande schermo, per il maxischermo, in 3D. E ora l’abbiamo rimasterizzato in 4K…», a parlare è proprio lui, il creatore di mondi James Cameron, in occasione del press day organizzato per la re-release di Avatar, che appunto torna in sala il 22 settembre nelle sale anche in una straordinaria versione 4K HDR. Naturalmente il ritorno al cinema di Avatar spalanca le porte all’atteso sequel, Avatar: La via dell’Acqua, che uscirà il 14 dicembre. «Ci sono così tante persone là fuori, un’intera nuova generazione di fan in arrivo. Anche se lo hanno visto in streaming o in Blu-ray, non hanno ancora visto il film nel modo in cui volevamo che fosse visto», prosegue Cameron. «Abbiamo appena visto il film di recente quando abbiamo terminato l’intero processo di rimasterizzazione, e ci ha lasciato a bocca aperta».

James Cameron sul set di Avatar. Era il 2009
James Cameron sul set di Avatar. Era il 2009

Uscito nel 2009, Avatar scritto da Cameron e prodotto da Jon Landau, segnò record su record, riscrivendo la concezione del cinema spettacolare. Nove candidature all’Oscar (ma solo tre statuette vinte) e soprattutto un successo planetario in parte dovuto alla stupefacente (all’epoca) tecnologia utilizzata, diffondendo il 3D e l’IMAX. Ma il segreto del suo successo, che lo piazza in testa della top tra i maggiori incassi mondiali, è l’universalità della sua storia: «Non importava la tua cultura di appartenenzza, che tu sia in Cina o Giappone, Europa, Nord America. Le persone hanno visto una certa universalità delle loro vite e di questi personaggi attraverso la lente della fantascienza. E poi penso che sia stata l’esecuzione fisica, le persone hanno semplicemente smesso di cercare di capire come fosse sviluppato, perché abbiamo mescolato così tante tecniche che ci sono voluti anni per concepirlo», spiega il regista.

Jake Sully (doppiato da Sam Worthington) and Neytiri (doppiata da Zoe Saldana) in Avatar
Jake Sully (doppiato da Sam Worthington) and Neytiri (doppiata da Zoe Saldana) in Avatar

Al netto degli effetti visivi e degli effetti speciali, l’lemento preponderante di Avatar è la natura. A tal proposito, James Cameron spiega il concetto e il legame con il suo film: «La via dell’Acqua, è la natura: Qando siamo bambini amiamo la natura. Amiamo gli animali. Adoriamo stare nella natura. E man mano che le nostre vite progrediscono, ci allontaniamo sempre di più da essa. Credo che la società, in qualsiasi parte del mondo, soffra di un qualche tipo di disturbo da deficit della natura, in una certa misura. Avatar ci riporta in una dimensione meravigliosa e infantile. È un film sulla grandezza, sulla complessità e sulla bellezza della natura».

Dietro le quinte di Avatar
Dietro le quinte di Avatar

La natura, ovviamente, sarà ancora protagonista di Avatar: La Via dell’Acqua, che ci riporta su Pandora insieme a Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana), affiancati da nuovi personaggi, come Ronal, interpretata da Kate Winslet. A proposito del sequel, con un budget stimato di 250 milioni di dollari, il regista ha detto che: «Guardo indietro al lavoro di tutti e sono così grato di aver avuto l’opportunità di lavorare con delle persone straordinarie. E penso che sia per questo che ho scritto un altro e un altro e un altro sequel ancora… Volevo solo continuare a viaggiare con questa famiglia, che mi ha regalato un esperienza fantastica. Fantastica».

Qui la nostra intervista al produttore Jon Landau:

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