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Aspettando l’Oscar | Roma o Lady Gaga? Le nostre previsioni per il miglior film

Green Book o A Star Is Born? Vice o Roma? E se fosse La Favorita a portarsi a casa la statuetta?

Freshly Popped

MILANO – Le nomination per miglior film 2019? Eterogenee e capaci di rispecchiare al meglio le direzioni prese dal cinema americano degli ultimi anni: il rinascimento del cinema afroamericano (Black Panther, BlacKkKlansman) e, di conseguenza, la centralità di temi sensibili come la parità dei diritti civili (Green Book); la critica alla politica recente e attuale del Paese (Vice – L’uomo nell’ombra); il ritorno dell’intrattenimento più classico in forma di biopic agiografico (Bohemian Rhapsody) oppure di melodramma musicale con popstar in vetrina (A Star Is Born). L’Academy sta continuando anche a dimostrare un’apertura notevole nei confronti di cineasti provenienti fuori dai confini nazionali: se il messicano Alfonso Cuaron (Roma) non è certamente un nome nuovo, non era scontato che lo sguardo autoriale del greco Yorgos Lanthimos venisse apprezzato al punto da ottenere ben 10 nomination per il grottesco triangolo femminile in costume de La favorita. Le esclusioni più sorprendenti? Quelle de Il primo uomo di Damien Chazelle, Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins e Widows – Eredità criminale di Steve McQueen. Titoli dati quasi per certi nelle previsioni autunnali e snobbati alle nomination. Ma, dopotutto, che Oscar sarebbero senza sorprese…

A STAR IS BORN
Piacciono molto le canzoni, che spaziano dalla ballata rock springsteeniana al pop di plastica, piace tantissimo una Lady Gaga senza trucco e parrucco combattuta tra il fuoco del successo e l’amore irrazionale, e piace un Bradley Cooper in versione alcolizzata e autodistruttiva, che innamorandosi si spegne lentamente. Le possibilità di vittoria finale, però, sono praticamente nulle. Il film è un prodotto commerciale impeccabile, e volontariamente privo di una minima riflessione sull’attualità. E per l’Academy di oggi questo pesa.
PERCENTUALE: 5%

Bradley Cooper e Lady Gaga in una scena di A Star Is Born.

BLACK PANTHER
Il blockbuster Marvel di cui gli Academy Awards avevano bisogno in questo momento storico: un cinefumetto che celebra l’ideale del panafricanismo nell’era di Donald Trump. La commistione tra epica shakespeariana e folklore afro è senz’altro riuscita. Ciononostante, è davvero arduo pensare che Black Panther possa trionfare nella categoria per miglior film: per quanto divertente e in sintonia con lo spirito del tempo, susciterebbe le reazioni incontrollate di tutti coloro per cui gli Oscar hanno un valore artistico.
PERCENTUALE: 5%

Chadwick Boseman sul set del film.

BLACKKKLANSMAN
Elegante e leggero, politico e attualissimo: i riferimenti ai populismi razzisti e di estrema destra dell’America di oggi (e non solo) non sono puramente casuali. Il tono è da commedia poliziesca degli Anni Ottanta, tra la bromance e lo spy movie. Un film infarcito di colori e citazioni, umori e musiche che hanno senza dubbio entusiasmato i giurati. Una vittoria di Spike Lee, oggi, però equivarrebbe a una presa di posizione talmente radicale da assomigliare piuttosto a una dichiarazione di guerra di Hollywood a Donald Trump.
PERCENTUALE: 5%

John David Washington e Laura Harrier in BlacKkKlansman.

BOHEMIAN RHAPSODY
Il vero outsider della categoria. Gli incassi del film hanno oltrepassato le migliori aspettative: superati gli 850 milioni di dollari in tutto il mondo. Non dovrebbe vincere, ma se dovesse accadere non sarebbe una sorpresa così clamorosa. Perché? È già successo che l’Academy incoronasse il fenomeno dell’anno a discapito di pellicole artisticamente più meritevoli. Di certo, non mancherà il momento celebrativo dedicato alla memoria di Freddie Mercury. Sembra, quindi, più credibile il trionfo di Rami Malek.
PERCENTUALE: 10%

GREEN BOOK
Il favorito, seppur moderatamente. Il film più trasversale della categoria, perfetto per accontentare i gusti di tutti. Una confezione forse fin troppo edificante e politicamente corretta, soprattutto per uno come Peter Farrelly, che in passato ha diretto pellicole come Tutti pazzi per Mary. Ma Green Book è un “feel good movie” praticamente perfetto, senza una sola sbavatura di sceneggiatura e con un tono mai esageratamente retorico e didattico ma ironico, garbato, accattivante.
PERCENTUALE: 25%

Viggo Mortensen e Mahershala Ali in una scena di Green Book.

LA FAVORITA
Yorgos Lanthimos è la scoperta di quest’anno degli Academy Awards, un po’ come era successo nella scorsa edizione con Luca Guadagnino per Chiamami col tuo nome. Il terzetto femminile di protagoniste può essere un bel traino a vantaggio del film, in ottica di una cerimonia fortemente influenzata dal #MeToo. Dieci nomination sono davvero tante,  al punto da poter realmente tallonare Green Book.  Anche se la vittoria de La Favorita non sarebbe di certo una scelta popolare in senso stretto.
PERCENTUALE: 20%

Emma Stone e Olivia Colman ne La Favorita.

ROMA
Il film è un capolavoro, ma non è mai successo che il vincitore per il miglior film straniero fosse anche quello per miglior film. Nel 2012 vinse il francese Michel Hazanavicius per The Artist, ma la Francia non aveva candidato la pellicola come rappresentante per la corsa al miglior film straniero. Una vittoria di Roma nella categoria più importante comporterebbe i soliti interrogativi e polemiche sullo stato di salute del cinema americano. Ma non crediamo sia intenzione dei giurati dell’Academy aprire questo tipo di dibattito dopo la notte degli Oscar…
PERCENTUALE: 20%

Una scena di Roma.

VICE – L’UOMO NELL’OMBRA
Non è del tutto da escludere neppure un inaspettato trionfo del film di Adam McKay, seppure Vice abbia ottenuto meno gradimento del precedente La grande scommessa. Insieme a BlacKkKlansman, sarebbe la scelta sicuramente più politica e dichiaratamente anti-Trump. Di sicuro, difficilmente gli sfidanti riusciranno a soffiare ai truccatori la statuetta per miglior make-up. Le trasformazioni di Christian Bale, Amy Adams e Sam Rockwell, rispettivamente nei panni di Dick Cheney, Lynne Cheney e George W. Bush, sono memorabili.
PERCENTUALE: 10%

Sam Rockwell, Adam McKay e Christian Bale sul set di Vice.

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