in

Il Tribeca spedisce una lettera d’amore all’Apollo. E Robert De Niro attacca Trump…

Per l’apertura del festival parata di stelle, da Smokey Robinson a Angela Bassett. E l’attore…

L'arrivo di Robert De Niro all'Apollo per la prima di The Apollo.

NEW YORK – Se ci riuscite, dimenticatevi per un momento gli Avengers, perché i veri supereroi del cinema sono al Tribeca Film Festival, che è cominciato qui a Manhattan con una serata evento all’Apollo di Harlem. Per la diciottesima edizione dell’evento gli organizzatori hanno centrato la loro missione principale: riflettere la diversità del pubblico newyorchese con un calendario di oltre cento lungometraggi provenienti da tutto il mondo. E proprio nella serata d’apertura – in cui è stata non a caso introdotta la sezione commemorativa This Used to be New York – molti cinefili si sono letteralmente ritrovati sul grande schermo che ha proiettato The Apollo.

Un’immagine di The Apollo di Roger Ross Williams, presentato al Tribeca.

Pensereste che un documentario titolato The Apollo si concentri più che altro sulla straordinaria musica suonata nel celebre teatro di Harlem per otto decenni e invece il film diretto da Roger Ross Williams è molto più intenso e affascinante. C’è molta musica, ovviamente, ma in fondo non si tratta solo di musica o dell’edificio in cui è stata suonata, perché qui si parla di una comunità e, inevitabilmente, anche di politica. Il co-fondatore del TFF, nonché impavido antagonista di Donal Trump, Robert De Niro lo ha ripetuto chiaramente nel discorso di apertura: «In questo terrificante momento storico che stiamo attraversando, un periodo in cui il nostro Governo promuove divisione e razzismo, la nostra è una dichiarazione di rifiuto. Noi non lo accettiamo».

De Niro e Roger Ross Williams all’Apollo.

The Apollo è stato accolto molto bene da una sala sold out, anche se di gran lunga la reazione più entusiasta è arrivata grazie a una clip dell’allora Presidente Barack Obama in una raccolta fondi all’Apollo, nel 2012, in cui canticchiava Let’s stay together di Al Green. La folla dell’Apollo si alzò in piedi allora e anche oggi si è alzata gridando: «Ci manchi!». Nel documentario Williams, primo afroamericano a vincere un Oscar per la regia (per il corto Music by Prudence), tiene legato The Apollo con scene tratte da una lettura di Between the World and Me di Ta-Nehisi Coates, eloquente analisi del retaggio di violenza subito dalle persone di colore nei decenni. Quell’eredità incombe su tutto il film e trasforma l’Apollo in un palco in cui gli afroamericani possono parlare liberamente e affermare la loro identità, formando una comunità attraverso l’arte.

L’arrivo di una leggenda: Smokey Robinson.

A prima vista, il teatro, aperto per la prima volta nel 1934, sembra un cugino della Scala di Milano – la chiesa madre per una forma d’arte, ma come il film mette in chiaro, l’Apollo è stata una vetrina fondamentale per il jazz, la danza, la commedia, per l’hip-hop, una casa non per uno o due stili, ma per l’espressione artistica afroamericana in periodi difficili. Insomma, una meditazione dell’identità  che si manifesta in un teatro da 1.600 posti sulla 125th Street ad Harlem, un ritratto lirico e spesso arrabbiato di quello che è successo all’interno di quelle mura e di cosa significasse.

Un’immagine dell’interno dell’Apollo.

Al termine della proiezione, Alice Smith ha fatto quello che tanti hanno fatto prima di lei su quel palco: ha fatto crollare il teatro con la sua voce, cantando I Loves You, Porgy e poi ruggendo sulla versione di Nina Simone di I Put a Spell on You. E adesso che il Tribeca ha preso il via, è evidente che The Apollo non è stato scelto casualmente come apertura, perché, proprio come ha detto Williams: «I film sono fatti per ricordare quanto abbiamo lottato, ma anche come possiamo andare avanti».

  • L’arrivo di Robert De Niro alla prima di The Apollo:

Lascia un Commento

john travolta

Da Tony Manero all’aviazione: perché dovreste seguire John Travolta su Instagram

Bond 25 | Svelati trama e cast del nuovo 007 con Daniel Craig e Rami Malek