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Anna Karenina | Keira Knightley, Tolstoj e la storia d’amore che sconvolse la Russia

Joe Wright costruisce il film come un’opera teatrale e incanta con la sua trasposizione del romanzo

anna karenina

MILANO – Sono tante le eroine, o anti-eroine, tragiche che hanno fatto il loro ingresso sul duro palcoscenico della letteratura mondiale. Una di queste è Anna Karenina. L’immortale romanzo di Lev Tolstoj, che ne porta il nome, complice l’ambientazione nella Russia imperiale e le travolgenti storie d’amore che lo compongono, è stato adattato più volte per il cinema, ultima in ordine di tempo la versione del 2012 di Joe Wright, con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Taylor-Johnson e Alicia Vikander. Anna e Vronskij, Kitty e Levin: sono queste le due coppie attorno a cui ruota il capolavoro di Tolstoj. Due amori diversi ma ugualmente profondi ed epici che si appellano alle emozioni di chi guarda.

anna karenina
Keira Knightley è Anna Karenina

Siamo nel 1874. Al tramonto di un impero, uno scandalo travolge la Russia. Oblonskij, il fratello di Anna, le scrive perché corra in suo soccorso e lo aiuti a risolvere i suoi problemi coniugali. Uno dopo l’altro, entrano in scena i personaggi che andranno a comporre la tragedia: Levin, il migliore amico di Oblonskij che si è recato a Mosca con propositi di matrimonio, la piccola Kitty, contesa tra Levin e l’aitante conte Vronskij. L’ultima ad arrivare è proprio Anna. Alla stazione di Mosca, dopo aver viaggiato da San Pietroburgo, fa la conoscenza del conte Vronskij. Da qui, le strade delle due coppie prendono direzioni diametralmente opposte. Kitty, poco a poco, si innamora di Levin, quel goffo proprietario terriero non abituato alle usanze moscovite e alla vita mondana dell’affollata città.

Alicia Vikander e Aaron Taylor-Johnson in una scena di Anna Karenina

Mentre Anna, sedotta dal conte Vronskij, inizia la sua lenta discesa verso la perdizione. Una delle più famose adultere della storia della letteratura è un personaggio i cui difetti e narcisismo portano inevitabilmente alla sua scomparsa, ma la liberazione che cerca non è in senso politico o emancipatorio. Gettare la colpa della morte di Anna Karenina su una società patriarcale significa dimenticare come la donna si sia immersa con gioia nella sua stessa caduta. Con il suo magnifico carattere, immancabilmente umano, alla fine si è tolta la vita, ma nel frattempo ha vissuto e ha amato. L’Anna Karenina di Joe Wright è unico nel suo genere non solo per aver trasportato sullo schermo il romanzo di Tolstoj nella sua interezza come non erano riusciti i suoi predecessori, ma anche per essere costruito come un’opera teatrale, ambientata su un palco.

anna karenina
Jude Law è Karenin, il marito di Anna Karenina

Porta dopo porta, scorre la storia su quel palcoscenico che è la vita. Una scelta non casuale. Non tutti ne sono a conoscenza, ma si ritiene che nell’Ottocento l’alta borghesia russa imitasse, quando in pubblico, i francesi, dal cibo ai vestiti fino anche alla lingua. Come se la vita stessa fosse una parte da recitare. Ed ecco che accanto al teatrino messo in piedi dalla società russa, questo peculiare modo di svolgere le scene conferisce al film una conformazione molto più vicina al sogno. Immergersi nel mondo di Anna, con i suoi costumi, i suoi colori e i suoi ambienti, diventa così un’avventura simile a una fiaba. Un viaggio all’indietro, calati in una storia di passione in un tempo e in luogo che fanno sognare.

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Qui potete vedere il trailer di Anna Karenina:

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